Repubblica: “Esonero uguale a fallimento della società, la nomina dovrebbe essere frutto di ragionamento!”
Antonio Corbo, editorialista de “La Repubblica”, è intervenuto nel corso di Forza Napoli Sempre, condotta da Gianluca Gifuni, in onda su Radio Marte: “L’esonero di un allenatore rappresenta il fallimento di un’operazione societaria e quindi è una sconfitta della società. Se salta Garcia, forse con pieno demerito, è una sconfitta della società e del presidente che lo ha scelto. Perché salta l’idea di una grande società; significa che è stata programmata male l’operazione post scudetto. Per me Garcia deve continuare a lavorare finché il presidente è convinto di dargli fiducia. Perché il Napoli ha bisogno di decisioni sagge, ponderate, e serie. Prendere Garcia senza neanche chiedere che idea avesse del modulo Spalletti, del suo calcio, degli stili di vita del Napoli, dei giocatori del Napoli è stata una leggerezza. Certamente è stata un’operazione frettolosa da parte di De Laurentiis. Finché Garcia è allenatore del Napoli la società lo deve sostenere in maniera piena, totale, convinta. De Laurentiis ha fatto bene a fare il famoso tweet perché si è accorto che tutto stava andando a rotoli. Il significato non era “bravi tutti” ma voleva dire fermi tutti, riflettete, calmatevi. Adesso riprendo io in mano la situazione. La verità è che al presidente la situazione è sfuggita di mano quando ha lasciato partire personaggi come Spalletti, Giuntoli o Sinatti. C’è stato un momento in cui De Laurentiis ha pensato di essere infallibile e, invece, anche lui può sbagliare. Io credo che questo momento di crisi, questo pessimo avvio del Napoli è anche una lezione di umiltà per De Laurentiis che dovrà ricondurre a mettere a posto i suoi pensieri ed il suo rapporto col calcio. Certamente il presidente non è contento delle prestazioni della squadra che ha giocato male, contro natura, in un modo che nessuno poteva aspettarsi. Il Napoli era una macchina perfetta. E Spalletti io credo sia andato via un po’ perché non sopportava più De Laurentiis ma soprattutto perché aveva paura di non poter ripetere l’impresa dello scorso anno. Ecco Spalletti ha avuto l’umiltà, l’onestà, la prudenza di non cimentarsi in una nuova impresa. Io cerco di non guardare i sondaggi. Per me Osimhen, che ho sempre sostenuto, ammirato e difeso – criticando De Laurentiis e dicendo che il giocatore era stato sottoposto ad un estenuante, inutile, irrisolto tentativo di rinnovare il contratto – non ha rispettato dei valori che per me sono fondamentali nello sport, nella lealtà, nell’educazione. Il giocatore che viene sostituito deve uscire tranquillo, senza quello show che ha fatto Osimhen. Per me va multato. La crescita di una persona, secondo me, passa anche attraverso questi episodi”