Avversario Napoli – Sam Beukema (Bologna) al CdS: “Osi ti renderò la vita difficile”

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Sam Beukema potrebbe convincerti a comprare il vento. Sorride, gesticola, scherza. Una battuta, una smorfia. «Ma ti parlo in inglese perché altrimenti stiamo qui fino a domani». Non si dica che questo olandese luminoso e felice non ha nulla di italiano. «L’Italia è già casa mia». Sweet home Bologna. I tifosi lo hanno già elevato a idolo, Thiago Motta a titolare. E non è poco considerando che la difesa è un punto critico per il tecnico rossoblù. Domenica, poi, arriva il Napoli al Dall’Ara. Attenzione. «Motta ci ha detto di guardare la partita contro il Braga per vedere un po’ cosa possiamo aspettarci. Per loro non è stata una gara facile». Olandese, 24 anni, arrivato dal mercato estivo, Beukema è uno dei titolarissimi. Mai in panchina in questo inizio, sempre titolare. Un motivo ci sarà. «Il Napoli è un avversario duro – racconta –, un grande club e una buona squadra. Ma sono sicuro che saremo in grado di rendergli la vita difficile. Vogliamo giocare una grande partita».  
Come si ferma Osimhen? 
«Uh, è uno dei migliori attaccanti del campionato e penso anche uno dei migliori attaccanti in Europa, in questo calcio moderno. Sarà una bella sfida per me, e anche per Lucumi. Ma penso che anche per lui sarà una giornata difficile. Almeno spero».
 
Lo ha studiato? 
«Lui come faccio con gli altri attaccanti: come si muovono, cosa fanno, quali sono le qualità, se è veloce, il piede destro. Cerco sempre di farlo, è una routine».

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E funziona o poi subentra l’istinto?
«Ovviamente durante la partita vera devi seguire anche il tuo istinto. Non puoi prevedere ogni mossa che farà il tuo avversario. Quindi è una combinazione di cose».
 
È ancora il Napoli la squadra da battere? 
«Sono i campioni. Bisogna rispettarli. Ma penso anche che ci sono squadre come l’Inter, che è davvero forte, o il Milan, la Juve. Non penso che il Napoli sia migliore o più forte di Juve, Inter o Milan».
 
Voi come lo affronterete? 
«Nello stesso modo in cui abbiamo giocato contro le altre. Non come se fossero più grandi o più speciali di altre squadre. No».

Avete già affrontato Milan e Juventus. Un inizio non facile.  
«Penso sia bello che abbiamo già giocato contro due delle migliori squadre all’inizio del campionato. Così sai cosa aspettarti dalle migliori squadre sulla carta e anche da te stesso. Contro il Milan meritavamo di più, contro la Juventus meritavamo di vincere. Ovviamente non devi sottovalutare le altre: Verona, Cagliari o qualsiasi altra squadra».

Se lo aspettava così l’impatto con la Serie A?
«Pensavo più complicato. Penso di aver fatto abbastanza bene, mi sono adattato molto rapidamente al livello della Serie A. È una conferma. So dove sono come giocatore. Posso gestire questo livello e voglio solo migliorarmi ancora di più».

Motta in questo è decisivo?
«Beh, non mi dà un voto a ogni partita. Però mi dà molta fiducia e questo è importante per me. Penso sia anche una conferma che è contento di me. Parlo molto con lui della tattica, di cosa posso migliorare. Sì, penso che Thiago sia contento. Anzi, lo spero. Ma siamo solo all’inizio».
 
C’è una cosa che proprio non vuole vedere dai difensori?
«Ovviamente non devi commettere molti errori. Ma questo è scontato. Posso dire solo ciò che a lui piace vedere, e cioè vuole vedere giocare, dominare il gioco, avere il possesso del pallone, giocare dalla difesa all’attacco mantenendo il possesso».

E lei esegue? 
«Si aspetta di vedermi giocare, essere a volte anche in mezzo al campo, come un extra, un centrocampista aggiunto. Non si aspetta che faccia gol ogni domenica o cose del genere. E poi si aspetta una buona difesa. Mantenere la porta inviolata è importante. Contro il Verona abbiamo fatto bene, è stato il primo clean sheet della stagione. Sono felice per me e soprattutto per Skorupski».

Parla di cleen sheet, ma avete un problema di realizzazione?
«Ci stiamo lavorando ogni giorno. Non c’è carenza di qualità, qui ci sono giocatori forti. Abbiamo tutte le qualità per arrivare a segnare con i nostri attaccanti. I gol arriveranno».

 

Uno che li può fare è Zirkzee. 
«Oh, Joshua è davvero speciale. È un mio amico. Ha qualità uniche. È forte. È veloce. Ha tutte le condizioni per essere un grande giocatore. E ha solo 22 anni. È molto giovane, ha già giocato in tre campionati, fatto la Champions League, la Serie A. E questa è la sua stagione. Segnerà gol. Ho fiducia in lui. E penso che anche la squadra sia davvero felice di averlo qui».

E van Hooijdonk? 
«È lì per aiutare Joshua. Abbiamo due buoni attaccanti».

Anche Orsolini può essere importante per i gol? 
«Certo, come tutti gli altri. Riccardo è un ragazzo fantastico, che cerca di dare sempre il meglio. Anche lui ha qualità molto specifiche che possono essere utili alla squadra. Compreso il gol».

La panchina non lo disturba?
«Ho sperimentato anche io cosa significa stare in panchina nella mia prima stagione all’Az, e ovviamente non è bello. Vuoi sempre giocare e mostrarti e aiutare la squadra. Ma fa parte del calcio, non puoi sempre giocare. A volte per motivi che non conosci, potresti infortunarti per esempio, e devi combattere per tornare. Questo è lo spirito che ogni giocatore deve avere».

E questo spirito vi appartiene? 
«Sì, penso che tutti i giocatori in rosa abbiano questo spirito. Ma bisogna mostrarlo perché il mister si aspetta che tutti diano il 100% ogni giorno. L’ha detto fin dall’inizio del ritiro».

Avete capito l’obiettivo che potete raggiungere? 
«Per ora non possiamo parlare di un obiettivo preciso. Vogliamo finire settimi, sesti, quinti. Non lo so. Adesso la cosa più importante è migliorare il nostro modo di giocare. Perché abbiamo molti nuovi giocatori e dobbiamo tutti sapere cosa il mister vuole da noi, come giocare e cosa possiamo aspettarci l’uno dall’altro. E se ciò accade, penso che i risultati arriveranno presto».

Ma un’idea ve la sarete fatta. 
«Vogliamo finire il più in alto possibile. Personalmente spero che si possa fare ancora meglio della scorsa stagione. Abbiamo le qualità per poterlo fare».

Dunque in Europa. 
«Non parliamo di Europa, spe cificamente. Con il mister qualche giorno fa abbiamo parlato un po’ di questo, ma non in modo concreto. Cominciavano i tornei: la Champions, l’Europa League. Come giocatore vuoi sempre raggiungere questi obiettivi. Ovviamente puntiamo a queste posizioni. Ma per ora non è la priorità. Dobbiamo migliorare il nostro modo di giocare. Vedremo alla fine».

Chi l’ha impressionata di più dei suoi compagni?
«Di Karlsson non dico nulla perché lo conoscevo già: è un grande giocatore. Penso che Ndoye abbia qualità così specifiche che impressionano. Tutti hanno le loro qualità: Calafiori, Kristiansen, tutti. Anche Freuler, che è un giocatore esperto. Il club ha fatto davvero un buon lavoro nel prendere questi nuovi giocatori e forse abbiamo persino una squadra migliore rispetto all’anno scorso. Non lo so. Ma penso che possiamo fare meglio».

Saelemaekers? 
«Alexis è quasi in forma. È solo al secondo o al terzo allenamento completo con la squadra e già stiamo vedendo delle cose speciali. Sai, quando tocca il pallone, il pallone non gli scappa mai dai piedi. È unico. Sono felice per lui che sia di nuovo a disposizione. È bello averlo di nuovo perché più giocatori sono disponibili, più c’è competizione e il livello aumenta negli allenamenti ma anche nelle partite».
 
Schouten ha fatto bene ad andare via? 

«Ha fatto una scelta. Ora è al Psv, sta già facendo molto bene, è felice. Quando sono arrivato mi ha aiutato con la lingua, con l’adattamento. Gli sono grato. Hanno perso in Champions League. È stato un po’ un peccato, ma penso che Jerdy abbia davanti a sé un futuro incredibile».
 
Lui è andato via, lei è arrivato.
«L’Italia è un paese davvero bello, sono davvero felice di essere qui. Il cibo, le persone. Vengo qui da quando ero bambino, a Riccione. Per me è un luogo famigliare. E adesso Bologna».

Era già stato qui da ragazzo? 
«Solo in aeroporto. Adesso vivo in centro, sto bene, Bologna è una città storica. Ora sono tornati tutti dalle vacanze, quindi ogni posto è un po’ più affollato. Ma è bello».

E lei frequenta il centro? 
«Ovviamente non esco tutte le sere a cena, devo concentrarmi sul calcio. Ma è bello stare qui, vivere questa città».

 

Fonte: CdS

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