Il “Re” rivuole lo scettro. Per Osimhen il “padrone” del gol la rimonta comincia dal Genoa
Victor Osimhen sta vivendo una situazione atipica. Quasi paradossale, se vogliamo, dal suo punto di vista di alieno del gol: per la prima volta dopo quasi undici mesi non guarda il mondo dall’alto.
Ovvero: dopo il digiuno con la Lazio, prima della sosta, ha perso la vetta della classifica marcatori del campionato di Serie A dopo 29 giornate consecutive trascorse a fare il padrone e poi il tiranno; 27 della stagione precedente, 26 delle quali in beata solitudine, e 2 di quella appena cominciata.
La prima sconfitta del Napoli di Garcia e la prima volta del Napoli lontano dal primo posto da una vita, insomma, sono coincise con la prima (umana) pausa di quello che comunque resta un centravanti spaventoso, un mostro della categoria: con la Nigeria, neanche una settimana fa, ha sfogato la delusione azzurra con una tripletta scaricata nella porta di São Tomé e Principe nelle qualificazioni alla prossima Coppa d’Africa.
Partita sostanzialmente inutile per la sua nazionale, già titolare del pass, che Victor ha voluto comunque giocare fino alla fine. Per la cronaca: il capocannoniere delle qualificazioni è lui con 10 reti, 5 più di Mané e altri colleghi doppiati. Mentre in Italia, dicevamo, è stranamente inseguitore per una volta: comanda Lautaro con 5 e poi ci sono Giroud con 4 e Osi a 3. Un passo, un soffio.
I suoi concorrenti, tra l’altro, oggi si sfideranno nel derby di Milano, mentre il Napoli e Osimhen saranno di scena a Marassi con il Genoa. Con due missioni: ritrovare la vittoria, ritrovare il gol. Indissolubilmente legate, verrebbe da dire: il sospetto è fondato.