Natan? Careca ne ha parlato bene all’ex capitano azzurro

Sedici anni tra il 1972 e il 1988 a difesa del suo Napoli, con cui ha vinto il primo scudetto, oggi l’ex capitano Giuseppe Bruscolotti riflette sulle condizioni della squadra dopo le prime tre giornate di campionato, con uno sguardo attento alla difesa.

Cajuste e Lindstrom hanno già esordito, è giunto anche il momento di Natan?«Sì, credo che sia arrivata la sua ora. Personalmente ho qualche piccolo dubbio sul valore reale, considerando che gli altri nuovi acquisti hanno già avuto minuti mentre lui ancora nessuno. Rudi Garcia però saprà gestirlo. Careca me ne ha parlato come un calciatore di prospettiva e spero si riveli di livello adeguato. Altrimenti si torna al solito discorso: perché non si è preso un difensore già affermato?».

D’altronde l’eredità di Kim è così importante da suggerire un investimento più oneroso.«I paragoni col passato non si possono fare, ci auguriamo che vada a finire come l’anno scorso quando abbiamo scoperto che Koulibaly era stato sostituito nel modo giusto. Non capisco troppo i discorsi relativi alla conoscenza della lingua o ai tempi di inserimento. Napoli ha una tradizione di sudamericani con un ambientamento immediato. E un movimento si può chiamare con un braccio. Se la qualità c’è, diventa tutto più veloce a mio avviso».

Adesso la difesa deve essere predisposta a giocare in modo diverso?«Chi può dirlo? Con un calciatore differente conviene adattare l’interpretazione di alcune situazioni alle sue caratteristiche. Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che la fase difensiva è un concetto di reparto e di squadra, non del singolo. Se vogliamo discutere la gara con la Lazio, il problema è sembrato più fisico che tattico, visto che nel primo tempo il Napoli ha subito molto poco, ha concluso spesso ed è stato anche molto più veloce rispetto alla passata stagione. Nella ripresa la squadra si è però sfilacciata, facendosi infilare».