Pensavamo che qualcosa avrebbe cambiato, ma non immaginavamo che Rudi Garcia avrebbe smontato in fretta il Napoli scudetto di Spalletti. Della squadra campione è rimasto il multi-funzionalismo di Di Lorenzo, terzino che sa farsi ala o mezzala a seconda delle circostanze. Il resto è differente, a partire dalla postura. Il Napoli non ricerca più la costruzione avvolgente e penetrante, attacca in maniera più sbrigativa, senza il paracadute dei recuperi di Kim.
Contro la Lazio è stato sempre costretto a rincorrere con l’affanno e si è consegnato alle ripartenze avversarie, perché la linea difensiva si manteneva troppo alta e concedeva 40-50 metri di campo. Lobotka non è più così centrale, è diventato un regista di transito, non orienta più. Non è chiaro quale sia il punto di attracco di Garcia. Smontare è facile, rimontare è difficile: oggi sul Napoli piovono dubbi.