Riconoscimento facciale per entrare allo stadio, l’ultima idea della Serie A contro il razzismo

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L’innovazione tecnologica si fa strada nel mondo dello sport italiano, con l’ambizioso progetto della Lega di Serie A di introdurre il riconoscimento facciale all’ingresso degli stadi per identificare con certezza i responsabili di comportamenti razzisti o violenti. L’annuncio è stato fatto ieri durante il convegno Calcio social responsibility – strategia 2030 a Milano, dall’amministratore delegato Luigi De Siervo.

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La Serie A, impegnata da tempo nella lotta al razzismo e alla violenza negli stadi, ritiene che il riconoscimento facciale rappresenti una soluzione efficace per individuare chi si rende colpevole di tali comportamenti. Il progetto sarà ulteriormente sviluppato nei prossimi mesi e successivamente presentato al governo italiano per l’approvazione.

L’idea alla base del progetto è quella di richiedere a chi acquista un titolo di accesso allo stadio, che sia un biglietto singolo o un abbonamento, di firmare una liberatoria per l’utilizzo dei propri dati biometrici. Questi dati sarebbero utilizzati solo per scopi specifici e limitati, come l’apertura dei tornelli all’ingresso dello stadio. Una volta all’interno, il sistema di riconoscimento facciale garantirebbe un’identificazione certa e veloce di individui violenti o razzisti.

L’idea di utilizzare il riconoscimento facciale per l’accesso agli impianti sportivi non è nuova e ha suscitato interesse già dal 2018, quando le squadre di baseball di New York, gli Yankees e i Mets, l’hanno adottata con successo. Inizialmente, questa tecnologia era riservata ai giocatori e allo staff, ma a partire dal 2021 è stata estesa anche ai tifosi

In Italia, tuttavia, l’idea di utilizzare il riconoscimento facciale negli stadi ha incontrato ostacoli legati alla privacy e alle normative vigenti. Inoltre, c’è stata la preoccupazione che un sistema del genere potesse innescare tensioni tra i tifosi e richiedere un carico di lavoro eccessivo al personale di sicurezza durante le partite. Nonostante queste sfide, i vertici della Serie A sono fiduciosi che le complessità legate all’implementazione del riconoscimento facciale possano essere superate in nome dei benefici che tale sistema porterebbe.

La sicurezza degli spettatori e la lotta al razzismo e alla violenza negli stadi rimangono obiettivi prioritari per il calcio italiano, e il riconoscimento facciale potrebbe rappresentare una svolta significativa in questa direzione. Resta da vedere come evolverà questa iniziativa e come verranno affrontate le sfide legali e pratiche che ne derivano.

 

 

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