Hamsik e la sua Slovacchia: “Venerdì sarà dura col Portogallo, ma è una gara che va dedicata alla nostra gente, al Popolo”
Marek Hamsik, ex capitano del Napoli, ora collaboratore di Calzona ct della Slovacchia, ha parlato in una lunga intervista al Corriere dello Sport, in cui parla, fra le altre cose, della sfida di venerdì col Portogallo.
Che facciamo Hamsik, la chiamiamo mister?
«Eh sì, le piaccia o no…».
Fa un po’ vecchio e anche un po’ strano…
«Bisogna accettare il cambiamento e comunque mi sento un ragazzino, anzi lo sono: comincio ora una nuova vita, la voglio scoprire per intero».
Neanche un po’ di nostalgia in questa sua prima estate da ex?
«Niente. Non ho toccato, e penso di non aver visto, neppure un pallone. Pensavo di poter riposare un pochettino e invece niente, con i bimbi non si può. Ma ora sono ricominciate le scuole…».
E lei se n’è andato in ritiro.
«Siamo in prossimità di Bratislava, in un centro meravigliosamente all’avanguardia. Venerdì ci giochiamo una partita importante con il Portogallo, una delle squadre più forti al mondo, che potrebbe metterci in condizione vantaggiose se riuscissimo a far punti. Non sarà facile, anzi sappiamo che sarà durissima, ma questa è una gara che va dedicata alla nostra gente: Se consente: al Popolo».
Hamsik sarà in panchina, ma da collaboratore di Francesco Calzona, il ct italiano della Slovacchia.
«Non so cosa farò, deciderà il mister».
Glielo diciamo noi: sarà al suo fianco.
«Sono qua per imparare e sono curioso di farlo, senza avere fretta. Ho già il mio bel tesserino da allenatore, la Licenza A, quella che mi consente di allenare l’Under 19. Ho la mia Academy, con 400 bambini, ai quali spero di poter offrire qualcosa del mio vissuto. Ma per dare devo ancora ricevere, dunque ascolto e memorizzo».
Parte dalla Nazionale.
«Ho un percorso da fare, c’è stata questa possibilità e l’ho colta. Sono, chiaramente, legato alla mia terra e non mi sembra vero poter restituire operativamente l’affetto che chiunque mi ha fatto sentire».
Lei spinse per Calzona ct, e questi ha esplicitamente chiesto alla Federazione di avere Hamsik tra i suoi.
«C’è un gran bel clima, qua. Uno staff che trasmette certezze e leggerezza. C’è tecnologia, competenza, innovazione. E c’è poi anche la risposta del campo: siamo in corsa per andare alla fase finale dell’Europeo e lo scontro con il Portogallo lo affrontiamo ovviamente da sfavoriti ma stando avanti in classifica. Chi l’avrebbe detto?».