“Calciare i rigori non è semplice; pur senza Kim, il Napoli resta competitivo”

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Su “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Emanuele Calaiò, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

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Nel valzer degli attaccanti chi si è rinforzato di più in Serie A?

“Inter e Milan si sono rinforzate perché, oltre agli attaccanti, hanno preso ottimi profili anche in altri ruoli. Certo, quando cambi tanto non è facile, ma quando i calciatori sono forti si ambientano subito, vedi Kim. La partenza del difensore ha indebolito i partenopei negli undici, ma nel complesso della rosa è ancora la più forte. Aspettiamo anche di vedere come renderà Natan, prima o poi dovrà giocare perché Juan Jesus non potrà fare tutto il campionato, ancorché Garcia giochi con la difesa molto alta e c’è bisogno di rincorrere spesso”.

Come si supera un momento di impasse come quello di Immobile?

“Sulle prestazioni di Immobile sta influendo anche la Lazio, le prestazioni dei biancocelesti non sono sufficienti, ma hanno un grande allenatore e si riprenderanno. Ciro non è più un ragazzino, ma resta uno degli attaccanti più forti della Serie A. So che è stato chiamato dall’Arabia ma ha rifiutato perché crede di poter dare ancora tanto”.

Sei stato un cecchino dagli undici metri: il rigore si può allenare?

“Calciare un rigore non è facile, ne ho segnati 41 su 49. Oggigiorno i portieri ti studiano anche grazie alla tecnologia, infatti ho notato che Osimhen ha cambiato movimento quando lo ha segnato contro il Frosinone, guardando il portiere fino alla fine. Poi c’è anche un pizzico di fortuna. Ci vuole bravura, freddezza e personalità. Si può allenare e migliorare, io mi fermavo sempre dopo l’allenamento a lavorarci, perché è un fondamentale come le punizioni”. 

Fonte: 1 Station Radio.

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