Di Lorenzo Capitano della Nazionale. tre sono le ragioni secondo Francesco De Luca

Il simbolo dei campioni è l'uomo giusto per il nuovo corso

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 Se c’è un calciatore che ha conquistato il cuore di Luciano Spalletti nei due anni napoletani è Giovanni Di Lorenzo. Più di Osimhen, Kvara, Lobotka. Il capitano è il modello di giocatore perfetto per l’allenatore del terzo scudetto del Napoli che da venerdì primo settembre sarà alla guida della Nazionale. Ed è possibile che la fascia di Bonucci, messo brutalmente in disparte dalla Juve, possa finire sul braccio di Giovanni. 

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Sarebbe giusto per tre motivi.

 

  1. . Di Lorenzo è perfetto per il ruolo di capitano. Ha feeling con lo spogliatoio e l’allenatore, è un leader calmo in campo e fuori. Mai una polemica, mai una protesta fuori luogo, mai un atteggiamento da divo. Sul piano professionale ha già vinto – da titolare – l’Europeo ed è stato un intoccabile per l’ex ct Mancini, oltre che per tutti gli allenatori avuti a Napoli.
  2. Nel calcio in cui impera sempre più il business, con Mancini che ha tirato fuori la storia della scarsa considerazione e dei tagli allo staff per andare a prendere in Arabia Saudita un ingaggio da 80 milioni, Di Lorenzo è il modello di come dovrebbe e potrebbe essere questo mondo. Fino alla chiamata del Napoli nel 2019 aveva navigato tra la serie C e la serie B. Non è cresciuto in un club ricco, si è guadagnato tutto con il sacrificio.
  3. La fascia sarebbe un riconoscimento per Di Lorenzo e anche per il Napoli campione d’Italia, quello che proprio Spalletti dopo 33 anni era riuscito a riportare lassù.
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