Gazzetta – Meno possesso e più verticalizzazioni, così Garcia ha cambiato il Napoli

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Meno possesso Che non significa lasciare l’iniziativa agli avversari. Solo una gestione più accorta del pallone provando maggiori verticalizzazione e cercando subito la via della rete. Questo non significa che al Napoli non continui a piacere a gestire la sfera, perché l’intento di Garcia non è certo quello di cancellare il patrimonio tecnico-tattico portato da Luciano Spalletti, piuttosto provare a dare ai suoi uomini più armi per affrontare gli avversari e aggirare le difese meglio organizzate.

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Niente dogmi dal basso Conseguente al discorso precedente l’approccio diverso sulla costruzione dal basso. Che continua a essere preferita, ma non è l’unica soluzione per portare il pallone dall’altra parte del campo. E così a Frosinone si sono visti un po’ di lanci lunghi, un’alternativa che consente al Napoli di tenere sempre sotto apprensione l’avversario, perché concedere l’uno contro uno a Victor Osimhen diventa assai rischioso. E poi il lancio diventa anche alternativa per evitare rischi a una linea che ha perso il sudcoreano Kim.
Non è un caso che l’orientale sia stato premiato come miglior difensore dello scorso campionato. Anche quando c’era qualche sbavatura nella costruzione, con il colosso dagli occhi a mandorla tutto diventava meno complicato. Ora bisogna supplire con l’organizzazione alla sua mancanza. E qui veniamo a un altro punto e a una difesa che sta un po’ più “bassa” e raccolta. Un modo anche per dare autostima al reparto, che perdendo un campione come Kim – capace anche di grandi recuperi in campo aperto – deve trovare nuovi equilibri e dunque giustamente Garcia vuole evitare pericoli eccessivi.
 Ve lo avevamo raccontato sin dai primi giorni del ritiro in Val di Sole, Trentino. Appena Garcia ha avuto i suoi uomini migliori a disposizione, nelle sue sedute c’è sempre uno spazio dedicato al tiro, in particolare da fuori area. E se il buon giorno si vede dal mattino, il primo gol in campionato, quello di Politano, è stato scoccato da fuori area, seppur di poco. Un atteggiamento che il tecnico francese continua a stimolare: «Abbiamo diversi calciatori bravi a tirare dalla distanza e bisogna usare queste armi. Senza cercare qualche passaggio di troppo in area perché siamo bravi nel palleggio.
Dobbiamo imparare a colpire in maniera diversa». Prepariamoci a un Napoli sempre più cangiante. E ad altre piccole novità, che possono dare nuove “uscite” offensive all’attacco azzurro. Stasera potremo vedere, probabilmente, uno Kvara più vicino a Osimhen e alla porta. E magari uno spezzone di gara con Raspadori mezzala.

Fonte: Gazzetta 

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