Erano 26 anni che non venivano sottoscritti tutti questi abbonamenti. Una febbre azzurra alle stelle, insomma: quasi 24mila tessere acquistate in estate. Nel 97-98, l’anno della triste retrocessione in serie B con 14 punti, erano poco più di 24.800. E l’anno prima 29.567. Pochi rispetto alla sterminata corsa all’abbonamento dell’era Maradona. Ma in ogni caso, per De Laurentiis è un’altra medaglia al petto: mai, da quando ha rilevato al fallimento la società azzurra, erano stati venduti tutti questi abbonamenti. Fino a oggi, è stato il secondo anno in serie A, nel 2008/09, quello in cui erano state sottoscritte più tessere, con 21.554.
L’anno prima, da neopromosso in serie A, il Napoli spinse 22.582 tifosi a fare l’abbonamento. Insomma, i quasi 24mila abbonati dell’anno del terzo scudetto, sono un piccolo primato. Nel 90/91, l’ultima col tricolore col petto, furono in poco più di 41mila. Altra epoca: o c’era lo stadio, o poco altro. Da lì a poco sarebbero entrate in gioco le pay per view e tutto il mondo di vedere il calcio è campionato. Ma questi 24mila abbonati di questa stagione sono un numero di cui andare fieri: numeri inferiori a quelli stratosferici di Inter, Milan e Roma, ma il club azzurro può vantare un piccolo dettaglio che dimostra la grande passione: praticamente il 95 per cento degli abbonati passati (circa 9300), hanno esercitato la prelazione.
Estratto de Il Mattino