Perché il calcio resti cerebrale e pure elegante; perché là in mezzo – nel centro di gravità permanente – ci siano idee «alternative» e quindi suggestive; perché se dovesse andarsene via Zielinski, del quale è facile «innamorarsi» , non compaiano zone d’ombre ma ci sia sempre luce. I piedi buoni di Gabri Veiga hanno incantato il Napoli mesi e mesi fa, era ancora l’epoca-Giuntoli, e in questi giorni in cui pare quasi non ci sia un domani, quel talento che abbaglia è magicamente ricomparso: al Celta Vigo lo avevano chiesto, si chiamano sondaggi, ma quello era ancora un mercato con vibrazioni extra-territoriali, pareva ci fosse il Liverpool o comunque un po’ di Premier a spingere il ventunenne (maggio 2022) a sognar le stelle. In questo calcio rutilante, dal quale è semplice farsi accecare alla prima eco, può succedere qualsiasi cosa, anche niente, e Gabri Veiga sta ancora lì, con Rafa Benitez che è contentissimo di averlo con sé, e il Napoli stavolta senza indugi si è ripresentato: trenta milioni di euro – guarda un po’ la somma che potrebbe arrivare se partisse Zielinski – e amici più di prima. Ci sono proposte che sembrano indecenti, forse lo sono anche, però non lasciano vibrare: il Celta non ha vacillato, ha ricordato l’esistenza della clausola ed ha compreso che la vicenda non si chiuderà qui. De Laurentiis è ostinato, ha i suoi tempi e pure le proprie strategie, e dall’area scouting ha saputo che pochi come Gabri Veiga rievocano nelle movenze quel polacco geniale: non sarà semplice, ma non lo è mai, e bisognerà avere pazienza, nervi saldi e un portafoglio che al Napoli non manca. Si ripartirà secondo usi e consuetudini delle trattative ad oltranza, si continuerà ad inseguirsi o a sfuggire – dipende dai ruoli – in questo limbo che sembra irrilevante ma che comunque contiene dieci milioni, la differenza tra le due volontà per il momento inconciliabili. Fonte: CdS