JJ dopo Napoli-Girona: “Si vuole vincere anche a carte. Non è cambiato nulla rispetto a due mesi fa”
Il Napoli ha affrontato in amichevole, ieri, gli spagnoli del Girona, partita finita sul campo in assoluta parità (1-1), ma poi gli ospiti sono stati battuti a rigori. Tanti gli azzurri claudicanti per affaticamenti o distorsioni, da Kvara a Osimhen, al Cholito, ma per loro nulla di preoccupante. Anzi ci tiene Juan Jesus a chiarire che la voglia di vincere non è mai passata, come riportato dal Corriere dello Sport. “E quindi: 1-1 nei 90 minuti , poi i rigori che curano e un po’ allietano, che spingono Juan Jesus a ricordare che qua «si vuole vincere anche a carte», e che dunque non è cambiato assolutamente rispetto a due mesi fa . «Partita che ci è servita per mettere benzina nel serbatoio. E poi, va bene anche sorridere dal dischetto. S iamo ambiziosi in campionato e nelle c oppe. Stiamo prendendo forma un po’ alla volta, ci conosciamo e ci verrà facile ricominciare a fare quello che abbiamo fatto per un anno intero. Ci toglieremo belle soddisfazioni».
Succede, a volte succede che di una partita si viva l’epilogo: e se l’argomento della serata è una amichevole, Napoli-Girona, ciò che vale non è il risultato ma l’appendice. Conta, ad esempio, negli sguardi un po’ persi di chi sta fuori al «Patini» ad aspettare gli autografi, l’andatura claudicante di Kvara, che la coscia sinistra fasciat a : «Niente di preoccupante» rassicurano . Un trauma contusivo-distorsivo da valutare. E ha un peso, certo che sì, chiedersi come mai non si sia visto, se non a bordo campo e con mega-cuffie alle orecchie, Victor Osimhen: affaticamento muscolare, ma tutto bene. Oppure, diamine, s’avverte la preoccupazione nella gente quando il C holito esce: dolorante e pure lì, esercitazione di ottimismo. Sono i mali di stagione, non pochi fino a questo momento (Mario Rui e Demme ancora fuori; Lobotka ed Elmas appena recuperati), però sono pure passeggeri: il campionato comincerà tra due settimane, c’è la possibilità di sistemare la vicenda, senza sconfinare nella paura.