Cannavaro riapre la porta del Paradiso, l’ex ha rilevato il vecchio centro del calcio Napoli
Il progetto è di fare una scuola calcio per i ragazzi del quartiere
L’ha rilevato un ragazzino cresciuto lì, guardando Maradona allenarsi. Il Centro Paradiso è di Fabio Cannavaro e solo a pensarci fa un certo effetto, tremendamente romantico. Abbandonato dal 2004, l’anno dei libri in tribunale portati da Toto Nal d i e poi del fallimento del Napoli. Chiuso, triste, diventato centro di pellegrinaggio da parte di tifosi di tutto il mondo, uno dei posti mitologici della città, reso meno brutto dagli omaggi di chi ha lasciato una maglia, una sciarpa, una prima pagina del Corriere dello Sport-Stadio o ancor meglio una dedica a D10S, che per sette anni si è allenato proprio lì a Soccavo, dove arrivava con le sue fuoriserie. Alla morte di M a radona il “Paradiso”, col suo iconico cancello azzurro, divenne un tempio laico in memoria del campione, subendo assalti di ladri e vandali fino a versare in uno stato fatiscente. Adesso per quanto assurdo sembri, il sogno che si celava sotto le macerie dell’abbandono sta per diventare realtà: il Paradiso ha smesso di attendere.
CUORE DI FABIO. Ieri Fabio Cannavaro, figlio di Napoli e della Loggetta, due passi dallo stadio e dal tempio degli allenamenti di Diego, è riuscito nel suo intento: firmare l’atto d’acquisto per rilevare il Centro Paradiso. Ci provava da una vita, 15 anni, una speranza vana. Avrà davanti un compito enorme, ma non impossibile: l’idea è quella di ripulire il campo, ormai stravolto dalle erbacce, di creare una scuola calcio per i ragazzi di Soccavo, che avranno l’onore di respirare la storia di quel Napoli che ha vinto due scudetti e una Coppa Uefa.
MESSO IN VENDITA. Risale all’anno scorso la messa in vendita del Centro Paradiso, inaugurato nel 1975, all’epoca di Totonno Iuliano capitano. Dopo il fallimento della società, il campo è stato abbandonato: prima depredato e poi vandalizzato, fino a quando la proprietà ha avviato le procedure di dismissione. In un primo momento si è parlato di una cordata di imprenditori pronti a recuperarlo per farne un centro di eventi, oppure un centro medico-sanitario. E allo stesso tempo di un’associazione di giovani di Soccavo, che si chiama appunto “Centro Paradiso”, che ha sempre sognato di rilevare il centro con un azionariato popolare, per poi rimetterlo in sesto e farlo utilizzare ai ragazzi del quartiere.
UNA STORIA BELLISSIMA. Basta dare un’occhiata, con tifosi straordinari, a ciò che c’è fuori, un mix di incuria e romanticismo, per capire bene il contesto, che aveva bisogno di una ripulita. Senza toccare il murale di Maradona con la figlia Dalma, che gli mette un fiore nei calzettoni, uno dei più belli mai realizzati con l’argentino protagonista. Il suo Paradiso finalmente rivivrà. Non i migliori giorni, ma tornerà a vivere. Ed è una storia bellissima, il cui merito è di Fabio Cannavaro, quel ragazzino che in allenamento, proprio a Soccavo, aveva il compito di fermare Maradona, ma senza fargli male. Diego l’accolse con un abbraccio, dicendo di non preoccuparsi e di giocare come se fosse in partita. Sorrise e sorriderà dall’alto, pensando al nuovo Paradiso. Fonte: CdcS