Diritti TV: trattativa rinviata
Ancora un rinvio per i diritti tv, ad ottobre le parti in causa riprenderanno le trattative
La partita è ancora apertissima: siamo all’inizio del secondo tempo. Chiuso il primo (la fase di trattative private con Dazn, Sky e Mediaset), se ne aprirà un altro. In gioco ci sono i diritti televisivi del campionato del prossimo ciclo (dal 2024 con possibilità di estendersi per un quinquennio) e il fischio finale è appena stato posticipato a metà ottobre. Ieri i club di Serie A si sono riuniti in assemblea video per decidere che tattica adottare. La scelta è stata un rinvio lungo: una volta «concluso il secondo round di trattative private con la ricezione delle offerte migliorative da parte dei tre broadcaster, Dazn, Mediaset e SKY», ecco che, spiega la nota seguita alla riunione, «le offerte ricevute resteranno valide e vincolanti fino al prossimo 15 ottobre: le società continueranno a lavorare con l’obiettivo di massimizzare il valore dei propri diritti audiovisivi». Nel frattempo proseguiranno i lavori: con il via libera formale delle autorità il tavolo di trattative resterà aperto. Va trovato il perfetto incastro del puzzle, ma la definitiva composizione sembra vicina. Ognuna delle parti in causa ha una specifica necessità: Dazn vorrebbe mantenere il proprio ruolo di leader puntando forte sulle esclusive, Sky punterebbe invece a condividere la trasmissione di alcune gare (replicando lo schema attuale), Mediaset resta in corsa per la partita in chiaro del sabato sera. La Lega e i club intendono massimizzare l’incasso: le cifre (che non sono state rese note) potrebbero avvicinarsi ai 900-950 milioni all’anno a cui ambiscono le società. L’a.d. della Lega Luigi De Siervo conferma: «L’assemblea ha deciso di proseguire nella fase di trattative private nel tentativo di migliorare le offerte, che nelle ultime sei settimane sono comunque cresciute molto. E’ una fase complessa, la più complessa che io ricordi, gli interlocutori hanno ambizioni diverse e in una negoziazione non è questa la condizione ideale. Noi però abbiamo ben chiaro il valore che riusciamo ad esprimere sul campo. Cerchiamo di massimizzare i profitti non perché siamo esosi, ma perché sono superiori a un miliardo e 400 milioni i costi legati al personale, quindi siamo obbligati a portare a casa certi ricavi».
Obiettivo: serve dunque altro tempo. Un posticipo che non preoccupa dato che le società si erano mosse sul fronte con largo anticipo. In più, il traguardo non sembra lontano. Ancora De Siervo: «Non siamo distanti dalla cifra che abbiamo indicato, restiamo ottimisti. Anche se, ripeto, non mancano le difficoltà dal momento che la competizione tra le emittenti in questo momento è latente. Sky è da considerare ancora presente o no? Assolutamente sì, poi dipende da loro. Nel momento in cui dimostrano concretamente il loro interesse per la A noi ci siamo e ci saremo». Se invece anche il nuovo corso di trattative si concluderà con proposte non ritenute soddisfacenti, club e Lega avvieranno un percorso mai sperimentato prima: il canale della Lega, con sei fondi di investimento pronti a partecipare finanziariamente. Il progetto radio-tv presentato ieri è il primo passo nella creazione e distribuzione di contenuti da parte della Lega stessa.
Fonte: Gazzetta dello Sport.