E’ lui il protagonista. Salle contestazioni di un anno fa, all’attuale apoteosi. E’ la star di Dimaro, quest’anno, Aurelio De Laurentiis. E anche la sua entrata in scena lo è. Scrive Il Mattino: “Un po’ Achille Lauro, un po’ Silvio Berlusconi. Non sventola il fazzoletto bianco, non arriva in elicottero, ma la sua apparizione sul campo di Carciato è degna di una star hollywoodiana. Con tanto di bacio lanciato ai tifosi sugli spalti. La squadra è già nell’area della palestra per le prime esercitazioni, Garcia tiene a rapporto il suo vice Claude Fichaux, il collaboratore Stephane Jobard e il preparatore Paolo Rongoni mentre lui assiste a tutto nel ventre del piccolo impianto: la sua scelta di tempo è impeccabile, tutti gli occhi sono per lui. Aspetta che le tribune siano piene (almeno 1600 persone, nel pomeriggio anche di più) per fare il suo ingresso. Non c’è la “marcia trionfale” dell’Aida ma quasi sembra sentirla in sottofondo tanto è profondo e fiero il passo di De Laurentiis sulla pista di atletica. E tutto attorno è un coro di osanna, di “viva il presidente” che sembrano fare a pugni con le sceneggiate dei contestatori dell’anno scorso, con gli adesivi “A16”, con le maglie offensive, con il clima minaccioso che lo spinsero a non mettere piede mai nello stadio. Ora è tutto diverso: sorride, alza la mano per salutare e manda persino i baci ai tifosi. Se dodici mesi fa c’era un pessimismo esagerato, quest’anno ad essere esagerato è l’ottimismo a prescindere. Ma ora è giusto così”