In casa “viola” il centrale perfetto per il Napoli, lo “consiglia” un ex di lusso, Alessandro Renica
Grandi e piccole rivoluzioni, dentro e fuori dal campo. Il Napoli di Aurelio De Laurentiis sta per ripartire in una “nuova era”, come da nuovo claim del club azzurro. Ma con una incognita ancora: per il secondo anno di fila, infatti, la società deve mettere mano alla sua difesa, ancora una volta da rivedere. Da Koulibaly a Kim, da Kim al sostituto, che è ancora un mister X ma deve «correre come faceva Kim e aiutare i compagni di reparto» dice Alessandro Renica, ex difensore del Napoli scudettato degli anni 80 che ha vissuto da primo tifoso l’ultima fantastica stagione degli azzurri di Spalletti fino alla vittoria del campionato.
Da dove si riparte dopo lo scudetto?«Da una difesa solida che deve rimpiazzare Kim, ma anche da una grande lezione».
Quale?«Se prima in Italia le difese vincevano i campionati, ora il Napoli ha spiegato a tutti che si può vincere anche facendo un gol in più degli avversari. Mostrando un gioco come pochi nel mondo. È una rivoluzione, una lezione che fa bene al calcio, soprattutto quello di casa nostra».
Ma la difesa resta determinante?«Certo. E quella di Spalletti ha fermato quasi tutti lo scorso anno».
Ora come cambierà con Garcia?«A mio parere, il nuovo allenatore dovrà intervenire poco. Potrà dare la sua esperienza, aggiungere il suo tocco, ma la squadra ha meccanismi collaudati in ogni zona del campo. Anche in difesa. Anche se ci sarà da sostituire il miglior difensore dell’ultimo campionato e non sarà facile».
Le Normand, Kilman, Scalvini, Itakura, quante alternative: qual è la sua preferita?«Se proprio dovessi dirne uno, allora sceglierei Milenkovic».
Come mai?«Ha esperienza per poter subentrare al posto di Kim, gioca da anni in Serie A con ottimi risultati, poi ha le caratteristiche giuste per la difesa del Napoli».
Quali sono le qualità richieste per sostituire Kim?«Credo che al Napoli possa servire un difensore rapido, che sappia prendere ottime decisioni in poco tempo. E che aiuti anche gli altri del suo reparto».
Servirà la coesistenza con Rrahmani, soprattutto.«Che non sempre è attentissimo in chiusura. Ogni tanto può capitare qualche errore, quindi gli altri devono essere immediatamente pronti a risolvere. Ma sono meccanismi che si formano con il lavoro e con il tempo».
È impossibile dare una chance a Ostigard il prossimo anno?«È un calciatore che a me piace molto, ma…».
Quali dubbi nutre?«Non conosco le valutazioni di Spalletti dello scorso anno. Ma ora è una scelta di Garcia che dovrà valutarlo da vicino nel prossimo ritiro. Forse io lo immagino più come rimpiazzo di Rrahmani sul centro-destra della difesa che come alternativa a Kim. Vedremo quanto anche lui sarà cresciuto dopo una stagione di lavoro».
Kim dice addio al Napoli dopo appena un anno: è il segno del nuovo calcio?«È una situazione particolare la sua, data la clausola, ma credo che sia la normalità anche per i top club, un fattore con cui già da tempo facciamo i conti. Niente bandiere, niente sentimenti. Il Napoli però ci è abituato ormai».
A salutare i beniamini?«Sì, da Higuain a Sarri fino a Giuntoli di queste settimane, ha lasciato andare con decisione anche elementi che hanno saputo scrivere la storia del club degli ultimi anni».
Quindi i tifosi possono dormire sonni tranquilli?«Nessuno è insostituibile dentro e fuori dal campo, il Napoli ha saputo insegnarci questo. Con il grande lavoro che fa il club si riesce sempre a trovare la pedina alternativa che magari fa anche meglio».
Fonte: Il Mattino