Spalletti-Giuntoli, due modi diversi di dire addio al Napoli

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Dopo la vittori dello scudetto, il Napoli ha perso tre pezzi importanti, Kim, Spalletti e Giuntoli. In particolare questi ultimi due hanno avuto un modo di salutare il club partenopeo completamente diverso, come scrive oggi Il Mattino.Differenti sul piano dello stile e forse anche su quello del rispetto verso una piazza che li ha sostenuti e ammirati per il lavoro svolto. Spalletti, prima di andare via, si è fatto tatuare lo scudetto sull’avambraccio sinistro. E poi, con moglie figlia, si è immerso nell’amore di Napoli, tuffandosi in questo infinito affetto. Tante belle parole, Napoli considerata come un’università di vita. E dire che lui un po’ di posti ne ha girati. Giuntoli, nel primo giorno a Torino, si è presentato davanti alla tv della Juve perfettamente vestito, con cravatta nera su camicia bianca. I colori sono quelli.

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E, con poco tatto verso il Napoli, ha professato amore verso il bianconero da quando era bambino e faceva lunghe trasferte in pullman con il padre, che gli ha trasmesso la “juventinità”.
Forse nelle segrete stanze di Castel Volturno qualcuno sapeva di questo suo trasporto per la Juve, in pubblico non lo ha mai detto. Anzi, sembrava che avesse sposato la causa del Napoli – e di Napoli, perché, come Giuntoli avrà capito in otto anni, sono tutt’uno città e squadra – fino in fondo”.
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