E’ tutto plasticamente noto: il mercato lo fa Adl, che aspetta le relazioni di Micheli e di Mantovani, ma anche di de Cobellis e di Sinicropi, che si confronta sui numeri con l’ad e che poi decide. Il modello-Napoli procede secondo usi e costumi ramificati negli anni e l’ultima parola, che sintetizza la filosofia del club e mischia le esigenze del campo con quelle del bilancio, appartiene al presidente: che stavolta si è spinto oltre, ha offerto trenta milioni di euro, come mai per un difensore, che secondo la propria idea di calcio non può comportare spese da adattare a centrocampisti o attaccanti. Ma Kilman è arrivato sostenuto dalla candidatura dell’intera area scouting, dalla soddisfazione dello staff tecnico, dalla imponenza delle relazioni custodite nel data-base di Castel Volturno, perché da mesi, da quando il Napoli ha avuto netta la percezione che avrebbe perduto Kim, che le operazioni (in Inghilterra e davanti alla tv) hanno avuto un obiettivo principale. Fonte: CdS