Paolo Ziliani, giornalista de Il Fatto Quotidiano, commenta, precisando leggi e regolamenti, il perchè il ricorso al Tar di annullamento dei due anni di squalifica inflitta all’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, non è ammissibile. “Agnelli ricorre al Tar contro i 2 anni di squalifica? Uno scandalo, oltre che una bufala”
“Per chi non lo sapesse (ma chi fa questo mestiere è tenuto a saperlo, e qui stiamo parlando dei massimi organi d’informazione): come ha stabilito la Corte Costituzionale nella sentenza n. 160 del 25 giugno 2019 (presidente G. Lattanzi), i tesserati di una Federazione possono rivolgersi al Tar “solo” per chiedere il risarcimento di un danno eventualmente patito e non per ottenere revisioni di squalifiche o inibizioni. La Cassazione dice testualmente che “è possibile proporre domanda di risarcimento del danno al giudice amministrativo, mentre resta sottratta alla sua giurisdizione la tutela di annullamento, riservata agli organi di giustizia dell’ordinamento sportivo”. In parole povere, Agnelli non può ricorrere al Tar per farsi togliere o ridurre i due anni di squalifica: i due anni gli sono stati inflitti dal Collegio di garanzia, che è la Cassazione dello sport, quindi sono definitivi. Al Tar Agnelli può chiedere solo il risarcimento del danno patito, naturalmente dimostrando di essere stato vittima di ingiuste e ingiustificate accuse. Quindi, a meno che la giustizia amministrativa non voglia incorrere in uno scandalo di inammissibile gravità sulla scia di quello appena compiuto dalla giustizia sportiva, il ricorso di Agnelli contro i 2 anni di squalifica sarà respinto come improponibile. Al Tar si ricorre solo per ottenere un risarcimento in denaro”.