Una Reggia per Rudi

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Questa volta quando il presidente parla di Champions League non trova al suo vicino un volto esterrefatto ma uno complice perché Rudi Garcia svolge la sua parte come un attore calato nella nuova parte. Manca all’alba del nuovo corso Giuntoli, ormai al passo d’addio per  accasarsi ufficialmente alla Juventus; dopo la rottura totale e i toni accesi, la svolta è imminente con il presidente pronto a liberarlo. Poi c’è il capitolo Osimhen che ADL vorrebbe trattenere con un nuovo contratto sulla base di un’intesa verbale scaturita prima della partenza del nigeriano in nazionale che al di là di questa  visione positiva sembra ancora difficile possa realizzarsi.

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De Laurentiis mantiene fede al suo stile riservando a Spalletti una frecciatina, dimostrando forse poca riconoscenza per un allenatore che dopo 33 anni ha riportato lo Scudetto all’ombra del Vesuvio, eppure non ci si poteva aspettare altro per chi ha abbandonato la nave sul più bello.

Ma questa è la giornata che sancisce l’inizio della nuova era. Ovviamente l’incipit spetta a De Laurentiis che mai potrà disquisire sul casting e i suoi dinieghi, preferendo iniziare come succede all’alba di un nuovo rapporto: “Ho visto la sua Roma, ricordo il suo 4-3-3 e ho pensato: ecco, ho fatto strike….”. Il solito copione per la presentazione di stampo aureliano. Un feeling nato spontaneo come se esistesse da più anni di consolidata frequentazione. Ma i successi futuri passano da questa fase dove sarà inevitabile un po’ di rodaggio con andamento ondivago, per spiccare si spera, il volo in un prossimo futuro.

Fonte Il Mattino.

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