Enrico Fedele, dirigente e opinionista, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni:
“Nel calcio di oggi non esistono allenatori che possono imporre giocatori. I risultati decidono se l’allenatore rimane o no. Se deve andare via si porta anche i giocatori. Allora è una scelta concordata ma sempre nei parametri e nella disponibilità della società. È finito il coach inglese. De Laurentiis credo che abbia chiesto a Garcia di giocare col 4-3-3 e di creare un’armonia. Poi gli avrà detto che se avrà offerte scandalose per Osimhen lui cederà e che sostituirà Kim che è andato via. Nel suo primo giorno qui io darei il benvenuto a Garcia e gli augurerei di dare al Napoli quell’impronta di squadra d’attacco che tanto ha fatto gioire i tifosi romani con Gervinho, Salah e Dzeko o Totti. Ho parlato di Mancini, che sta in un momento di onnipotenza e presunzione perché vogliono dimostrare che essendo stati grandi giocatori hanno del talento che altri non hanno. Garcia mi piace ma avrei preferito Enrique. Se dovessi dare un voto a Garcia gli darei 7.
Per me il nuovo tecnico del Napoli non farà assolutamente giocare insieme Osimhen, Kvara e Raspadori. Se fossi chiamato dalla società al ruolo di direttore sportivo risponderei no e sconsiglierei di vendere Osimhen. Non accetterei perché abbiamo caratteri troppo diversi col presidente. Se Giuntoli è durato 8 anni io durerei 8 ore. Garcia in questo momento non in una fase ascendente e quindi non poteva non accettare la proposta del Napoli. Raspadori è una punta; è un calciatore veloce, rapido, furbo, si adatta ma il suo ruolo è stare vicino alla porta. Gervinho attaccava la profondità con la palla. Kvara, invece, non è giocatore di velocità e non sempre attacca la profondità. Spesso, invece, si accentra.
I giocatori del Napoli sono bravi tecnicamente ed hanno due facoltà: non solo di andare a barriera ma anche di venire dentro e quindi devono aspettare la sovrapposizione dell’esterno che sta sulla sua catena per potergli dare la palla oppure, se non ci dovesse essere, finalizzare. Per me gli allenatori dopo due anni devono andar via. Se non fai risultati dopo due anni te ne devi andare ma se vinci, e non c’è la sintonia – come non c’è mai stata né con Spalletti né con altri, allora vai via lo stesso. I rapporti non si conoscono ma io so che con Spalletti non erano idilliaci. Ora De Laurentiis ha una grande opportunità perché l’anno scorso ha fatto una rivoluzione e gli è andata bene.
Noi ci auguriamo che gli vada ancora meglio quest’anno ma sarà ancora più difficile perché nel calcio ci sono gli anni alterni, vedete il Milan, oggi tutti diavoli. Osimhen non lo venderei mai ma se ti arriva l’offerta alla quale non puoi dire di no, la devi prendere. Certo bisognerà dire che il Napoli non è più la favorita per la Champions o per il campionato ma in un pool di squadre che possono lottare. Per me il Napoli è una delle squadre più ambite dai calciatori, anche quelli importanti in giro per l’Europa. E poi la società è puntualissima nei pagamenti e questa è una medaglia d’oro. Il direttore sportivo sarà De Laurentiis che ha detto che abbiamo un pool di consiglieri e lui decide. Ha detto che non abbiamo bisogno. Per me ci sarebbero due nomi. Micheli e Mantovani sono bravi nello scegliere, individuare, i calciatori. Poi li vede il direttore e poi economicamente decide il presidente. Dal momento che sono stati con Garcia e Sabatini per me potrebbero venire a Napoli Massara o Tare”.