Si legge sul Corriere dello sport
KIM, CHI MO’? Perché ora, lustrandosi ancora gli occhi, c’è l’immagine sfarzosa che sembra strappata dal metaverso, le movenze ritmate, l’autorevolezza del palleggio, la fantasia degli schemi e un’abbondanza rassicurante per starsene a danzare tra le stelle. E poi, nel momento in cui rimetteranno la palla al centro del villaggio, Napoli si proietterà in una nuova storia: la vivrà, presumibilmente, senza Kim, che ha qualcosa in più di una promessa con il Manchester United e diventerà quella la prima operazione, inseguire un difensore centrali che offra le garanzie del coreano, uno che «scatta, scatta, scatta» o «corri, corri, corri», diventi un muro al fianco di Rrahmani. C’è John Lucumi (24) del Bologna che si è introdotto nella lista più recente del Napoli, è un colombiano che si è formato in Belgio, al Genk, e che Giovanni Sartori ha portato in Italia, è un’opzione tenuta lì, al fianco di una serie di mister X che non mancheranno mai in quest’estate. Poi, di contorno, andrà cercato un portiere, se Gollini non dovesse essere riscattato, e semmai anche un quarto centrale, perché Ostigard vorrebbe avere un po’ di spazio.
IL DIO DELLA DEA. In mezzo al campo, bisognerà intervenire il giusto, ne basterà probabilmente uno solo, avendo un terzetto di narratori raffinati: parte Ndombele, tornerà al Tottenham, e Demme avverte il richiamo della Germania, dove il mercato non gli manca. Il mediano, l’intero, la mezzala e volendo persino il regista sono complessivamente racchiusi in Teun Koopmeiners (25) olandesone volante dell’Atalanta, uno che ha fisico, piedi, personalità e un calcio che abbaglia: Giuntoli se ne innamoro all’Az, fu vicinissimo al colpo, che poi sfumò. Ma «Koop» non è mai stato dimenticato, né, dicono, ha mai accantonato la tentazione di provarci. L’identikit è quello rassicurante, un calciatore di respiro internazionale, tra l’altro uno dal piede caldo (dieci gol quest’anno), che si prende le responsabilità, che si concede all’equilibrio e alla platea: e Garcia, che con gli olandesi ci ha avuto a che fare, una ennesima «lavatrice» che gli ricordi Strootman la sistemerebbe al fianco di Anguissa o alle sue spalle. La stagione sarà lunga. Al resto, dovrà indirizzare Piotr Zielinski, che ha fans ovunque e però anche il desiderio di starsene a Napoli e prolungare il contratto in scadenza 2024: dovesse succedere qualcosa, si riscriverebbe subito la strategia e Gabri Veiga (21) e Lazar Samardzic (21), quelli del 2002, finirebbero per scuotere le giornate dall’afa e distrarre Adl a trattare ad oltranza. Sono gioiellini che costano, trenta milioni o giù di lì, e bisognerà sfruttare le proprie capacità.
ANCORA Lilla. Il Napoli è una squadra fatta e finita, ha un organico significati, ha espresso un calcio abbagliante, è diventato questo nel tempo, nella costruzione di un progetto con innesti mirati: in attacco, c’è il rischio che si apra un buco a destra, la zona che appartiene a Politano e anche a Lozano, tentato dalla Premier (West Ham) e dalla Ligue 1 (Lione). In Francia il Napoli ci è andato a spendere, ha ancora straordinari rapporti con il Lilla, dove gioca Edon Zhegrova (24), fantasioso esterno tutto dribbling, più assist (5) che gol (4) nell’ultima stagione, ma profilo ritenuto idoneo per restare imprevedibili, per credere in se stesso, per avere sempre un’ala con la quale aiutarsi a volare. Tra campionato e Champions League, ce ne saranno di rotte da inseguire.