Anguissa con Garcia ha fatto il mediano a due, ma anche la mezzala quando il Marsiglia era schierato col 4-3-3 o, ancora, il centrale quando si giocava col 4-4-2 o quando il modulo diventava 3-4-2-1. Anguissa non segnò neppure un gol con Garcia mentre quest’anno ha realizzato quattro reti. L’impressione è che sia destinato a incrementare ulteriormente il suo score. Come giocherà il Napoli, oggi, è domanda relativa. Conterà l’interpretazione del modulo unita alla qualità dei singoli. Anguissa garantirà al centrocampo fisicità e qualità, sarà una sorta di Strootman della Roma (Garcia lo soprannominò “lavatrice” perché puliva palloni sporchi) ma con maggior qualità e una classe, nei piedi, che l’olandese non aveva. Anguissa si prenota per fare la mezzala nel 4-3-3, come con Spalletti, ma anche il mediano accanto a Lobotka in caso di 4-2-3-1 o, ancora, il jolly capace di inserirsi senza palla o il difensore aggiunto chiamato ad abbassarsi quando sarà necessario coprire le avanzate di Di Lorenzo. Non potrà che essere un bene, per l’allenatore, ritrovare nello spogliatoio un uomo di riferimento, oggi ventisettenne, nel pieno della propria consacrazione, che sta vivendo una carriera che Garcia aveva già previsto.”
Garcia ed Anguissa, legati dal biennio trascorso insieme al Marsiglia. «Con uno come lui puoi andare in guerra» disse il nuovo allenatore del Napoli parlando del centrocampista. E visto che all’ epoca del passaggio di Zambo in azzurro i due si erano sentiti, probabile che la cosa si sia ripetuta adesso. Scrive Il CdS: “Anguissa è molto legato a Garcia, prima di Spalletti era stato l’allenatore con cui aveva giocato di più, 87 presenze ai tempi del Marsiglia per un totale di 5104 minuti in campo con le indicazioni del francese dalla panchina. Garcia e Anguissa hanno vissuto due stagioni intense, dal 2016 al 2018, conquistando un quinto e un quarto posto e, soprattutto, la finale di Europa League nel 2018. […]