Una squadra senza direttore sportivo. Perché Giuntoli ormai è separato in casa e attende nelle prossime ore di incontrare De Laurentiis per definire le condizioni per la sua via d’uscita: ha chiesto di andare via e sia pure controvoglia, il presidente del Napoli dovrà accontentarlo. Difficile che per un capriccio, De Laurentiis lo tenga da parte per dodici mesi. Giuntoli la scorsa estate, quella della contestazione alla proprietà, ha messo la faccia per due mesi nella varie conferenze e incontri pubblici e ha difeso le scelte in corso.
Intanto è l’ad Chiavelli a recitare la parte che Giuntoli non fa più (non arriveranno altri ds ma ci sarà un maggior coinvolgimento dei responsabili dello scout, Micheli e Mantovani): chiama gli agenti degli allenatori (suo il pressing personale su Nagelsmann), ha riscattato Simeone e tiene i contatti con il Celta Vigo per la stellina galiziana: Gabri Viega. Già, perché il 21enne è l’obiettivo numero di questo mercato. Lo scouting azzurro lo ha promosso a pieni voti, sarebbe già pronto a raccogliere l’eredità di Zielinski e in ogni caso ha tutti i numeri del “golden boy”.
Con Viega c’è già un’intesa di massima attorno ai 2 milioni di euro, ma nessun accordo con il Celta Vigo che chiede il pagamento della clausola, 40 milioni, mentre il Napoli è arrivato a offrire 30 milioni. Non è facile. Chiavelli e Garcia hanno già fatto il primo punto sul mercato. Chiaro che Garcia abbia chiesto di Osimhen. E i vertici sono stati chiari: se arriva offerta da 160 milioni, andrà via. Calenda, il suo manager, ha già parlato con Chelsea e Psg che però non vanno oltre i 110 milioni di euro. Offerta troppo bassa per iniziare una trattativa. Garcia non ha fatto nomi di suo gradimento, ci ha pensato il club azzurro ha fare una prima lista, con David del Lille e Dia della Salernitana in cima a tutto.