De Giuseppe: “Napoli, palla velocissima e che non usciva mai”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessio De Giuseppe, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto:

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Lei nella storia del Napoli come Galeazzi il giorno del primo Scudetto? “Non mi paragonerei mai ad una istituzione del giornalismo come Galeazzi, ma poter ereditare anche questo aspetto nel giorno del terzo tricolore è stato un onore. Aver contribuito a trovare delle correlazioni, nel mio piccolo, è stato veramente bellissimo”
Quale è l’allenatore che le ha dato maggiori emozioni da bordocampo? “Probabilmente Mourinho è quello più difficile da interpretare. Josè non dà molte indicazioni tattiche, si limita a parlare spesso con l’arbitro. Tra i tecnici che danno più spunti, invece, Spalletti e Italiano. L’allenatore viola è quello che rende più semplice il nostro lavoro di interpretazione del comportamento dei tecnici tra le difficoltà di carpire informazioni nel caos di uno stadio”
Quale calciatore azzurro l’ha impressionato maggiormente? Molto banalmente direi Kvaratskhelia, per come tocca il pallone. Ho avuto la fortuna di viverlo molto da vicino, e vedevo come stoppava palla e quali erano i suoi movimenti, e posso dire come riusciva in una semplicità unica in molte giocate semplici solo all’apparenza. Un calciatore che dava luce, ha una visione di gioco fuori dal comune. Un altro nome, invece, è quello di Kim. La sua fisicità, la sua attenzione e costanza nei novanta minuti era sorprendente. Anche Di Lorenzo non nego mi abbia sorpreso”
Il Napoli può ripartire con le basi attuali o con il prossimo tecnico si ripartirà da zero? “Ho assistito agli allenamenti di Napoli e Juventus, e posso dire che la velocità e qualità di trasmissione palla era del tutto differente. La palla, negli allenamenti degli azzurri, viaggiava velocissima e non usciva mai dal campo. Questa credo che sia una qualità che, il prossimo anno, anche il nuovo tecnico si impegnerà a garantire. CI saranno accorgimenti, ma il prossimo allenatore non vorrà modificare un assetto vincente e, soprattutto, godibile”
Il prossimo allenatore è chiamato a dare continuità caratteriale piuttosto che tecnica? “Sarà un tecnico che non dovrà destabilizzare un contesto che, ormai, gode già di determinati automatismi. Il prossimo allenatore dovrà, dunque, continuare a garantire continuità di approccio alla squadra, e mantenerla sul pezzo gara dopo gara come fatto in questa stagione”
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