Tommaso D’Angelo, direttore de Le Cronache di Salerno, è intervenuto al microfono di Ottochannel:
“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sousa prima della Cremonese fu chiaro, è esigente e vuole le riconferme dei giocatori più importanti. C’è la festa, si balla, e Iervolino manda a cena De Sanctis e Sousa per accordarsi. Non ce l’ho col ds, ma Sousa voleva firmare e andava bloccato subito perché si sapeva che qualche grande club potesse interessarsi. Non parliamo di Nicola, Castori o allenatori di questo tipo.
E’ un signor allenatore, che ha volte ha fatto bene ed altre no, ma qui ha dimostrato cosa significa essere un allenatore e non lo vedevamo da decenni. Era prevedibile una chiamata tipo quella di ADL. Sousa ha sbagliato nel non avvisare Iervolino per cortesia e ADL, vecchia volpe, ha fregato Sousa perché dopo dieci minuti da questa cena se esce la notizia è perché qualcuno l’ha fatta uscire dall’entourage napoletano.
E del procuratore di Sousa non mi fido, non a caso è lo stesso di Gattuso che è accostato ora alla Salernitana. Sousa è in un gioco più grande di lui, poteva fare un comunicato subito dopo per chiarire la vicenda ed invece il popolo salernitana si sente tradito perché giovedì sul palco mandava baci e abbracci”.