A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Sampdoria
Approfondimento su Napoli-Sampdoria
Il Napoli chiude la stagione più esaltante in assoluto della sua storia quasi centenaria, dominando in lungo e in largo in Italia.
Si è chiusa ieri pomeriggio alle 18:30 allo stadio “Maradona” la stagione 2022/23 del campionato di Serie A col Napoli che, dopo aver conquistato esattamente un mese fa il suo terzo storico scudetto, ha affrontato la Sampdoria ormai retrocessa in B. Un match che per molti partenopei è stato un vero e proprio congedo (a partire da Spalletti) dal proprio pubblico con una festa allo stadio andata avanti per diverse ore dopo la fine della gara. Alla fine il Napoli si è imposto per 2-0 grazie al rigore realizzato dal solito Osimhen, capocannoniere del campionato a ventisei reti, e all’eurogol del Cholito Simeone ma senza dubbio la cosa più bella della sfida è stato l’abbraccio virtuale di tutto lo stadio a un monumento del calcio come Fabio Quagliarella.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- GRAZIE LUCIO: le strade per mille motivi da domani si separeranno per sempre (anche se nel calcio nulla è per sempre) ma Napoli città e Spalletti si sono amati tantissimo per due anni (episodio dello striscione di un anno fa a parte!) e hanno vinto insieme. Va via Lucio e lo fa da grande condottiero, da tecnico che ha fatto crescere tanti calciatori e forse una piazza non abituata a vincere. Va via senza rimorsi perchè ancora una volta ha avuto ragione lui quando dice che a Napoli si deve restare solo se si riesce a dare il 110%. Ciao Lucio, ti aspetteremo in futuro al Maradona sempre e solo da avversario e mai da nemico…
- GRAZIE AURELIO: già perchè a Napoli si ringrazia praticamente tutti, persino i magazzinieri e i massaggiatori, ma forse troppo poco il presidente Aurelio De Laurentiis. Troppo difficile pronunciare la parola “GRAZIE” per chi da diversi anni ha etichettato il produttore cinematografico come uno che non abbia alcun interesse a vincere sportivamente, attento esclusivamente al tornaconto personale. Già perchè un fallimento drammatico alle spalle ha insegnato pochissimo a quei gentiluomini e allora mantenere i conti del club in ordine sembra improvvisamente diventata una colpa. Invece no, perchè il patron azzurro è ambizioso, ma intelligente nelle scelte gestionali, e ha tracciato una linea che è diventata un esempio di programmazione per tanti club. E ALLORA NON SIATE TIMIDI E DITEGLIELA QUELLA PAROLA DI SEI LETTERE!!!
- GRAZIE CRISTIANO: un lettore non troppo distratto avrà notato che finora a Napoli-Sampdoria non è stata dedicato neanche un rigo di approfondimento (resterete delusi se pensate che succederà più avanti), perchè oggi è il momento dei ringraziamenti e dei saluti. E allora, anche se il suo futuro sembra essere lontano dal Vesuvio, non si può non ringraziare un altro pilastro di questo Scudetto come Cristiano Giuntoli. Un dirigente che ha lavorato spesso in silenzio per otto anni in Campania, lasciando parlare soprattutto il campo con acquisti mirati e di qualità a prezzi quasi sempre di saldo. Andrà alla Juventus e, anche se è un club poco sopportato dai tifosi partenopei, dobbiamo ricordare che siamo di fronte a professionisti che fanno scelte sempre lavorative e quasi mai di cuore. Per quanto dimostrato in questi anni, dovremo portarci dietro un ricordo affettuoso del suo valore e abbracciarlo forte tutte le volte che passerà per la nostra città.
- GRAZIE RAGAZZI: sono stati tanti i protagonisti sul campo di questo scudetto a Napoli dopo trentatrè anni e molti li abbiamo citati nel corso della stagione. Spesso sono stati esaltati i ragazzi in grado di fare la differenza (Osimhen, Kvaratskhelia e Kim su tutti), ma quando si chiude una stagione con novanta punti e uno Scudetto in tasca da febbraio bisognerebbe osannare ogni singolo componente per averci fatto vivere questo sogno. E allora oggi voglio pensare al “panchinaro” Rrhamani capace negli ultimi due anni di dimostrare il suo valore, oppure a Mario Rui sempre un pò mal sopportato da una parte del tifo per i suoi comportamenti, o a Zielinski (per me semplicemente PIETRO) la cui colpa per alcuni è quella di indossare la maglia del Napoli. Ma questo scudetto ha davvero tantissime facce, quella cattiva di Simeone, quella del bravo ragazzo Raspadori o del colosso Anguissa, e cosa dire del leader nonchè capitano Giovanni Di Lorenzo? Questo successo è la rivincita di bidoni del passato come Lobotka, Meret o Politano, o quelli etichettati frettolosamente la scorsa estate come Olivera. Ecco a Napoli non sappiamo ancora cosa succederà in estate, ma indipendentemente da chi resterà e chi partirà andranno sempre ricordati ad uno uno i protagonisti di questa splendida cavalcata. ETERNI!!!
Articolo a cura di Marco Lepore