A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, direttore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto
Alla premiazione di ieri un po’ di freddezza tra De Laurentiis e Spalletti, come si sono lasciati il tecnico ed il presidente? “L’abbiamo definito, sul Corriere, un divorzio all’italiana. Si lasciano in un momento di grande festa. C’è sicuramente amarezza da parte del presidente per come si è conclusa questa storia, ma il tecnico ha fatto una sua scelta, probabilmente meditata nei mesi. Nessuno può giudicare la voglia di andare via da vincitore, ma i tifosi comprenderanno che il futuro del club non può che essere roseo”
In moti parlano di tanti ‘no’ incassanti dal presidente dagli allenatori, a causa delle dichiarate ambizioni europee del presidente: ritiene essere una motivazione concreta? “Posso capire l’eventuale rifiuto di Luis Enrique. Lo spagnolo ha l’ambizione di allenare un top club di Premier League. Nagelsamnn è già più defilato nelle suddette ambizioni. Per gli altri profili sondati, invece, mi pare improbabile. Non mi sembrano nomi che vantano un’esperienza tale da motivare un rifiuto ad un club come quello azzurro, a prescindere dagli obiettivi. Anche Guardiola ed il City hanno l’obiettivo, da sei anni, di vincere la Champions, pur non essendoci ancora riusciti. Rischio di bruciarsi? Arrivare dopo uno Scudetto vinto è sempre complicato, ma se si va a ripercorrere gli ultimi quindici ani del Napoli non si trova un allenatore che possa definirsi bruciato dall’esperienza azzurra. Tutti, da Mazzarri a Sarri, hanno avuto un beneficio dall’esperienza di Napoli. Si è detto del probabile effetto Spalletti sui giocatori, ma anche sul fronte calciatori è arduo trovare un flop clamoroso negli ultimi anni. Sono convinto che, chiunque arrivi, potrà mettere in chiaro le cose con i tifosi e godere del supporto della piazza”
Conceicao potrebbe fare bene in azzurro? “Dal punto di vista del gioco espresso credo che sia molto più incline ad un 4-4-2 che esigerebbe adeguamento alle metodologie del Napoli. Dal punto di vista del temperamento, inoltre, faccio fatica a trovare un allenatore capace di garantire un apporto caratteriale ed identitario alle proprie squadre come fatto dal portoghese. Assieme a Mourinho e Conte è un maestro nel coinvolgimento del gruppo. Al momento ritengo sia una pista che perde progressivamente quota. In questi giorni, quasi tutti i profili citati corrispondono alla verità. Ci sono stati, infatti, contatti un po’ con tutti. Non resta che attendere che il presidente decida di affondare il colpo, con la consapevolezza che dopo la festa di domani si entrerà nel vivo del dopo Spalletti”
Quale sarà il futuro di Osimhen? “Bisogna portare i soldi! Il bello del mercato è che le voci, le indiscrezioni e le chiacchiere sono tante, poi però bisogna presentarsi con un assegno dal presidente De Laurentiis. Finché non avverrà ciò le voci resteranno soltanto tali. Sono molte le big che devono prendere un attaccante importante, tra United, Real e Psg. In una situazione del genere è comprensibile l’ambizione dell’attaccante nigeriano, così come il lavoro svolto dai suoi reclutatori. Finché non ci sarà un assegno circolare destinato al patron azzurro, però, non vi sarà nulla di più concreto di una voce di mercato”