Dilemma post Spalletti – Meglio un nome internazionale e uno che dia continuità tattica?

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Ancora nulla di fatto sul nome che sostituirà il tecnico Luciano Spalletti alla guida del Napoli. I nomi che girano sono molti, anche se forse il presidente De Laurentiis vorrebbe trovare il modo di trattenerlo. Ma bisogna guardare in faccia la realtà che è quella di non farsi trovare impreparati, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Eppure De Laurentiis è nel mezzo del guado: perché da una parte è tentato dal nome che dia risalto al brand internazionale del Napoli (quindi Luis Enrique o Antonio Conte) ma che rischia, poi, di trascinare il club nel vortice di un aumento degli ingaggi. Dall’altro un nome (Italiano appare ormai nettamente in pole con Thiago Motta subito dopo e Sergio Conceiçao outsider) che dia continuità anche tattica. De Laurentiis ha cominciato a parlare di Italiano con Joe Barone (l’ex Spezia ha un contratto fino al 2024): i rapporti tra Napoli e Fiorentina sono blindati da solida amicizia. La trattativa c’è. Dunque, i viola sanno dell’interessamento per il tecnico che ha portato i toscani in finale di Conference. Barone ha rinviato ogni discussione a dopo il match di Praga con il West Ham: non ha detto di no, ma neppure ha fatto salti di gioia. Insomma i primi abboccamenti tra Napoli e Fiorentina sono iniziati. E gli sviluppi non sono scontati: perché mai De Laurentiis farebbe uno sgarbo al presidente italo-americano. Dunque, se ne parla dopo la finalissima. Ed è Italiano il prescelto. In ogni caso, resta il fatto che De Laurentiis non pensa di alzare l’asticella del monte-ingaggi. E l’allenatore non dovrebbe fare eccezione. Per questo la soluzione migliore sarebbe la retromarcia di Spalletti (guadagna 2,8 milioni di euro)”.

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