CdS Campania – AdL saluta Spalletti: “LUCIO SEI LIBERO”
«Spalletti? Libertà, non tarpo le ali a nessuno»
P erché vivere nei dubbi e tormentarsi ancora, quando invece, nella felicità che rimane, c’è la possibilità di regalarsi gocce di serenità? Due anni come quelli che ora sembrano perdersi in un tempo lontano, mentre è invece è ancora vivo, non si devono cancellare standosene in un clima turbolento, e tutto quello che (non) s’è detto e però s’è intuito, appartiene ad un vissuto che va adagiato al di là della magìa di questo 2023 che rimarrà per sempre. Tra il Napoli e Luciano Spalletti è finita, stano già scivolando i titoli di coda, è accaduto tutto in fretta, ritrovarsi dal delirio a quel principio d’amarezza che appartiene a qualsiasi «divorzio»: ma sinora, ciò ch’è rimasto nell’aria, è pero quel senso di disorientamento dinnanzi ad un realtà nuova e comunque non certo inattesa, certo ad uno strappo che introduce in un’altra epoca, già così terribilmente distante dalla dimensione onirica appena costruita. Ciò ch’è successo il 19 aprile, all’alba, quando Spalletti si è ritrovato tra le mani la lettera con la quale gli veniva annunciato l’invio della pec per rinnovare il contratto, ha rappresentato il primo episodio all’origine di una diversità latente, riesplosa poi la sera del 4 maggio, quella dello scudetto, attraversata in attesa di una telefonata. La cena di venerdì scorso ha rappresentato esclusivamente la certificazione di una separazione, la comunicazione della volontà dell’allenatore di abbandonare, nonostante l’accordo da 2.8, e di evitare che il futuro finisse per deteriorare ulteriormente un rapporto umanamente incrinato. Ma il segnale, o le dichiarazioni sulla questione, sulle verità di quel incontro per arrivare ad una decisione, Spalletti le aveva giustamente dirottate alla società. « È il club che deve dirvi cosa ci siamo detti». De Laurentiis l’ha fatto, a modo suo, con la cautela che bisogna utilizzare in momenti che diventano dolorosi. Ma adesso è tutto chiaro e tra Spalletti e il Napoli si è all’abbraccio finale. Però è stato tutto egualmente molto bello. Fonte: CdS