Il Mattino – Spalletti-ADL, avanti a carte coperte: il mister tentenna dopo l’offerta di rinnovo

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«Resta con noi», urlano ovunque vada. I tifosi stanno dando finalmente corpo alla paura che serpeggia da settimane. E che non è andata certo via dopo il rendez-vous di venerdì sera. Anzi. Lui, Spalletti, non fa che salutare con la mano, ringraziare, sorridere, fare selfie. Ma è chiaro che per capire quello che, forse, ancora neppure lui sa, bisognerà attendere quello che succederà da oggi in poi. Serve un altro confronto con la società, un vertice vero e proprio, e non a base di vino e ostriche.

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Spalletti, è evidente, ha preso tempo: sono stati due anni dispendiosi e ha chiesto di parlare del suo futuro a stagione finita, a bocce ferme. Certo, sostiene e teme, che possa essere assai difficile fare meglio di quest’anno. E bisogna anche capire se ha la forza per andare avanti. Per Lucianone non è una questione di denaro ed è vero.
Ma, nel caso in cui l’allenatore decidesse di restare, il tema del rinnovo del contratto in scadenza nel 2024 potrebbe essere discusso: la società proporrà un prolungamento di un altro anno e un aumento sensibile, almeno del trenta per cento, dell’ingaggio attuale, che si assesta sui 2,7 milioni stagionali, premi esclusi. Ma Spalletti tentenna. E questo non è un buon segnale. Ieri lui e De Laurentiis erano distanti poche centinaia di metri: uno all’assemblea di Lega, all’hotel Gallia a Milano, l’altro a godersi la famiglia nell’appartamento del Bosco Verticale.
Però pare chiaro che lui del suo futuro vorrà parlare solo dopo Napoli-Sampdoria, ultimo atto della stagione. Non gli piace l’idea che la squadra possa pensare di avere in panchina uno che andrà via. Perché altre figuracce come quella di Monza farebbe fatica a mandare giù. E lo dirà anche oggi, alla ripresa degli allenamenti in vista di una gara che a lui sta particolarmente a cuore, quella con l’Inter.

 

I DUBBI
Spalletti vive da sette mesi quasi in clausura a Castel Volturno. Una scelta legata alla sua convinzione di dover dare davvero tutto se stesso, ogni secondo, per il Napoli. Dal primo minuto dopo la sveglia all’ultimo prima di andare a dormire. Una vita da eremita, quasi, dopo aver abbandonato l’hotel Britannique, dove la società aveva messo a disposizione una suite. Una scelta che nasconde davvero la sua incredibile passione: lo scudetto è merito della sua totale dedizione a questo obiettivo. Ma può andare avanti così ancora un altro anno, rintanato nel centro tecnico, con pochi confort? Non è facile capire quando Luciano uscirà allo scoperto e che piega prenderà questa faccenda che è un rebus. De Laurentiis anche è assai combattuto: vero che ha un anno di contratto e ha fatto scattare la clausola unilaterale, ma ricorda anche gli altri due precedenti in cui ha puntato i piedi, ovvero con Benitez e Ancelotti. E poi c’è un altro aspetto che per un gentleman come il patron azzurro ha il suo peso: la riconoscenza per il titolo conquistato.
Troppi arzigogolati messaggi ha spedito in questi giorni Spalletti, destinati a orecchie evidentemente in grado di intendere. Spalletti a De Laurentiis piace tantissimo e motivi di tensione sono stati rari, anche perché nell’ultimo anno non si sono praticamente mai incontrati. A parte la cena per festeggiare lo scudetto dell’altra sera. È ormai chiaro che il vero incontro della verità deve ancora avvenire. La difficoltà azzurra è nel trovare un’alternativa all’altezza mentre Spalletti ha la grande tentazione di tuffarsi in una strepitosa avventura in Premier dove i tecnici italiani vanno sempre molto alla moda e dove qualche sirena inizia ad arrivare. Se la sua volontà è quella di restare, al di là del contratto, deve Spalletti mandare un messaggio diverso. La sensazione è che però il tempo che passa, con l’enormità di sibilanti voci a strisciare, non sia di buon auspicio.
I PROGETTI

 

Oggi c’è la ripresa degli allenamenti a Castel Volturno e Spalletti sarà lì come sempre per primo. Dopo aver preparato ogni cosa. E senza pensare a quello che sarà. Conosce benissimo le possibilità finanziarie del club e ha sempre sottoscritto, dal buon aziendalista che si vanta di essere, i piani di rinforzo, senza mai chiedere la luna. Questo significa che la rottura può consumarsi su altre ragioni. Che sono legate solo dal timore di Spalletti che quel limite raggiunto quest’anno non possa essere superato. Per questo solo De Laurentiis potrà rassicurarlo: il prossimo Napoli non dovrà fare la corsa su questo Napoli.
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