Al numero 2257 di Calle Lascano, nel barrio La Paternal, si trasferì nel 1978 Diego Armando Maradona, che avrebbe firmato il suo primo contratto da professionista in breve tempo. “Mio padre Alberto era un dirigente della squadra, è stato lui a far firmare a Diego il suo primo contratto. L’accordo, oltre a 80mila pesos all’anno di stipendio, comprendeva la proprietà di questa casa e una Fiat 125 rossa. Dopo Maradona la casa ha avuto altri proprietari. Poi mio padre l’ha acquistata e io l’ho trasformata in un museo. Le foto e molti cimeli sono autentici, l’arredamento negli anni è cambiato. I mobili sono compatibili con gli anni tra il 1978 e il 1980“, spiega Cesar Perez, proprietario della Casa De D10s, casa-museo di Maradona. In questi giorni Buenos Aires è in festa per il terzo scudetto del Napoli e sono tantissimi gli italiani che vengono a visitare il “santuario” di Diego, spesso vengono proprio da Napoli. Una scritta fuori la casa recita: “Aquí vivió feliz“, «qui è vissuto felice». I visitatori normali lasciano le loro firme in un registro, quelle dei vip come i figli Dalma e Diego Armando junior sono state scritte con un pennarello su un muro. Nella Casa si possono vedere gagliardetti, locandine dei film su Maradona, una riproduzione del contratto con l’Argentinos Junior e della Coppa del Mondo vinta dall’Argentina nel 1986 con cui i turisti possono scattarsi foto mentre la sollevano. In salotto, tra coppe, statue, magliette e bandiere, pochi notano delle vecchie foto in bianco e nero. Nella più bella Diego sta ballando un “dos por cuatro“, una specie di tango, con la madre Salvadora Franco. I due sorridono, testimoniando che sì, “qui è vissuto felice“.
Fonte: Il Mattino