Arriverà probabilmente giovedì prossimo l’annuncio ufficiale del Napoli. L’occasione sarà data dalla conferenza stampa di presentazione del dodicesimo ritiro del club azzurro a Dimaro, Trentino, dal prossimo 14 luglio. In quell’evento il presidente Aurelio De Laurentiis vorrà annunciare in pompa magna il nuovo contratto che la società avrà firmato con Luciano Spalletti, sancito con una stretta di mano venerdì sera in un locale della movida di Chiaia, e che sarà tecnicamente perfezionato in questi giorni con l’abituale scambio di bozze fra legali.
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Nella sostanza Spalletti non lascia ma raddoppia: il suo accordo scadrà nel giugno 2025 e non potranno escludersi ulteriori opzioni di rinnovo. L’intenzione è continuare insieme e l’incontro serviva a buttare giù dei programmi di massima per il futuro, in considerazione del fatto che non ci sarà più Cristiano Giuntoli e sulla nuova figura di direttore sportivo, oltre a Pietro Accardi, dell’Empoli, c’è in corsa anche Ciro Polito, attuale ds del Bari e dunque già della squadra Filmauro, proprietaria dei due club.
Aumento Spalletti otterrà un riconoscimento economico dalla società e sarà rivisto al rialzo l’ingaggio, sempre in linea con i parametri che la società si è fissata. Dovrebbe guadagnare intorno ai 3,5 milioni di euro con un aumento di circa il 25 per cento sull’ingaggio attuale. Più la possibilità di bonus legati agli obiettivi massimi di campionato e Champions. Dunque non rinnovo automatico sul vecchio contratto da 2,8 milioni netti.
Spalletti non ha mai trattato sui soldi, piuttosto chiede garanzie tecniche e di programmazione, voleva sentire dalla voce del suo presidente — e c’era anche l’amministratore delegato Andrea Chiavelli alla cena — della centralità dell’allenatore in un progetto che sarà sempre una scommessa, perché è destino dei club come il Napoli, che si autofinanziano, dover cedere pezzi pregiati ai club-stato e ripartire. Solo con la sintonia delle varie componenti societarie è possibile continuare sul percorso brillantemente intrapreso l’estate scorsa. E se andranno via Kim e Osimhen, si ripartirà con altri talenti con la voglia di lavorare tutti insieme, quella che non manca al tecnico.
Soddisfatto Spalletti ci scherza su: «Fare riunioni nei ristoranti di Napoli dove si mangia bene, diventa difficile per ritagliare del tempo a parlare con la bocca piena di tante cose buonissime. È tutto molto chiaro, per quello che mi riguarda, ma è giusto che lo esponga alla società. Su quanto detto venerdì sera ne parlerà il club, quando vorrà. La società ha fatto benissimo sotto il profilo della riorganizzazione. Quando parlo di due passi corretti significa vincere e valorizzare la rosa. Sarà comunque un futuro brillante. Mi hanno dato possibilità di lavorare bene con calciatori giovani. Si può aprire un ciclo. Comunque sono soddisfatto dell’incontro».
Innamorato Poi Spalletti racconta il suo stato d’animo: «Sono fatto male lo so, le emozioni tendo a tenerle per me, però quando si tratta di Napoli rimane impossibile non farsi ammaliare da questo sole, che ti fa l’abbronzatura azzurra. Volevo tentare di far rinascere l’amore della gente che c’era sotto la cenere e ci siamo riusciti. Mi ripaga delle notti insonni ad amare il Napoli. Ho dato tutto me stesso e anche qualcosa in più. Meraviglioso godere dell’estensione della festa dallo stadio fin verso il Vesuvio: tutta questa felicità di un solo colore, azzurro».
Calcio senza tempo Infine il tecnico mette il marchio sul suo modo di stare in campo: «Il mio è un calcio senza tempo. Nel senso che sa prendere cose buone dal passato, sfruttare le cinque sostituzioni, e poi devi acchiappare un po’ tutto nel tempo. Elmas, per esempio, è il calciatore senza tempo, lo posso mettere in qualsiasi momento della gara all’inizio o gli ultimi cinque minuti e il suo atteggiamento è identico»