Kim è stato uno degli uomini simbolo della cavalcata tricolore del Napoli: insuperabile in campo e un vero e proprio idolo per i tifosi. Scatenato durante la celebrazione della festa scudetto domenica scorsa al “Maradona” mentre tutti il pubblico urlava il coro a lui dedicato «Kim, Kim, Kim» che è diventato uno dei più gettonati in questa indimenticabile annata degli azzurri. «Lo scudetto è stato come raggiungere un traguardo molto sudato. Mi chiedo se riuscirò a rivivere le stesse scene in futuro. Vedendo i tifosi gioire e festeggiare per strada mi sono reso conto per davvero che avevamo vinto. Mi sento bene, il duro lavoro è stato ripagato. Ora festeggiamo tutti insieme», ha detto Kim in un’intervista a KFA tv.
I DUBBI SUL FUTURO
Il futuro è ancora un punto interrogativo e c’è un’ipotesi concreta che possa essere lontano da Napoli: nel contratto del difensore sudcoreano è prevista una clausola rescissoria (valida solo per i club all’estero) che potrebbe essere esercitata tra il primo e il 15 luglio e la cui cifra è variabile tra i 50 e i 60 milioni a seconda di quello che potrebbe essere l’acquirente. E tra i club interessati c’è il Manchester United che potrebbe decidere di piazzare l’affondo. Mercato estivo che si preannuncia caldo per Kim che è stato uno dei migliori difensori in assoluto del campionato italiano ed è seguito da altri club inglesi, tra questi il Chelsea.
Il sudcoreano è stato uno dei grandi colpi di mercato della scorsa estate del direttore sportivo Giuntoli che lo acquistò per 18 milioni dal Fenerbahçe. Ora ci sarà da capire quali potranno essere gli sviluppi del suo futuro e se dovesse andare via una delle possibili opzioni è rappresentata da Scalvini, difensore centrale dell’Atalanta, anche se la cifra per acquistarla sarebbe alta. E il club azzurro potrebbe pescare all’estero (possibili piste potrebbero essere quelle del greco Mavropanos e del giapponese Hiroki It dello Stoccarda).
IL CALORE DEI NAPOLETANI
Intanto il difensore sudcoreano si gode il trionfo e l’amore dei napoletani nei suoi confronti. «Il numero 3 della maglia che indosso è per il numero di scudetto vinti, dopo 33 anni la città lo ha rivissuto. Non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto», ha detto aggiungendo. «L’affetto dei tifosi è travolgente, quando esco o vado a cena fuori vorrei pagare ma molto spesso non mi fanno mai pagare o mettono una X sul prezzo di quello che prendo e ne scrivono uno più basso».
Un impatto straordinario con il mondo Napoli e con il campionato di serie A: in ritiro a Dimaro entrò subito in piena sintonia con Spalletti e i compagni di squadra, si inserì alla perfezione nel gruppo e capì immediatamente i movimenti della linea a quattro difensiva. Il suo rendimento è stato subito elevatissimo in campionato, tra i migliori nella partita di esordio a Verona e ancora più determinante in quella successiva al “Maradona” contro il Monza quando oltre a chiudere tutto in fase difensiva segnò anche il quarto gol degli azzurri. Due le reti, pesantissima quella in trasferta dell’1-1 contro la Lazio nel match poi vinto 2-1 dal Napoli con il gol di Kvaratskhelia. Una straordinaria continuità di rendimento: 33 partite di campionato, tutte da titolare e una sola panchina contro lo Spezia, 9 presenze su 10 in Champions League dove ha saltato per squalifica il ritorno dei quarti di finale contro il Milan.