De Laurentiis e la sua “rivoluzione” sul calcio: “Comincerei con gli stadi, sono vecchi, obsoleti”
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato in una lunga intervista al direttore di Repubblica, Maurizio Molinari. Il patron azzurro si è soffermato tra le altre cose sulla sua idea di cambiamento radicale. “Per il presidente del Napoli, “il calcio è il gioco più antico del mondo, talmente antico che pensare che debba rimanere così com’è è sbagliato”. E ne elenca i problemi: “Innanzitutto noi abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma”. Poi De Laurentis si chiede: “Vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. Magari la Chiesa si potrebbe inquietare, ma basterebbe montare un altare benedetto, noi lo abbiamo fatto in ritiro a Dimaro: quante volte è venuto il cardinale Sepe a officiare la messa e nessuno si è mai scandalizzato? Il campo di calcio è sottostimato e sottoutilizzato, potrebbe produrre dei benefici sul fatturato”. Per De Laurentis, insomma, lo stadio deve essere considerato un luogo “comunitario” contro il concetto di “stadio virtuale”: “Dobbiamo riuscire a riconquistare i giovani. E contrastare la pirateria, che ci ha ucciso: in otto anni ci ha portato dai 4 milioni e 300 mila abbonati che avevamo a un milione e 900 mila. Io mi auguro che Meloni riesca a far passare la nuova legge contro la pirateria senza se, senza ma, senza condizionamenti dei grandi gruppi che molto probabilmente vorrebbero invece il via libera sul web senza nessuna imposizione e nessun blocco”, auspica il presidente del Napoli Campione d’Italia”.