Sembra di essere in un film, ma è il Maradona, vestito a festa con striscioni, bandiere, cori, musica e star del cinema, come il regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Politano si improvvisa di nuovo capopopolo come a Udine e le telecamere inquadrano un De Laurentiis felice, incantato dal Maradona e forse fiero di aver raggiunto questo grande obiettivo: si gode lo spettacolo, si tiene stretti gli applaudi mentre si guarda intorno come se fosse finalmente consapevole di aver vinto davvero, di esserci riuscito nonostante le polemiche di inizio stagione. “Grazie per aver dato a noi e a chi non c’è più un’altra data da ricordare“, lo striscione esposto e il coro “I campioni dell’Italia siamo noi“, sostituto del sogno nel cuore che finalmente è diventato realtà. Dopo la partita e un giro di campo dei giocatori a cui Spalletti preferisce non partecipare, parte la festa con la musica e gli ospiti d’onore: Emiliana Cantone, Clementino, Bennato, Geolier, Sorrentino. De Laurentiis chiama a raccolta tutti i suoi uomini, dal figlio Edo al “figlioccio” Giuntoli, stuzzicato sul suo futuro ma che parla con parole malinconiche e che sanno di addio: “Sento sempre parlare di chi se ne va, ma non abbiate paura, il presidente sarà sempre la garanzia di questo Napoli“. Poi iniziano ad arrivare i giocatori, con capitan Di Lorenzo in primis e che parla a nome del gruppo: “Vedere felici queste persone era il nostro obiettivo. I tifosi si meritano più di tutti questo successo e siamo contenti per questa gioia che abbiamo regalato. Ci avete sempre sostenuto in tutti gli stadi, ci sembrava di giocare in casa“. Ogni giocatore con una maglia personalizzata con il proprio volto e firma, poi arriva Spalletti, acclamato dal pubblico e dal presidente, portato in trionfo dai suoi giocatori e che dedica ai napoletani parole al miele: “È proprio vero che è la città dei miracoli, se avete fatto vincere un campionato a me, ci sta tutto. Se esistesse un modo per trasformare la felicità e l’amore in energia elettrica potremmo illuminare tutti gli stadi della serie A. Siete stati tutti protagonisti di questa fantastica storia, vi voglio bene assai…“. Finisce con i fuochi d’artificio, con Liberato al pianoforte, con il coro dedicato a Maradona e altre canzoni simbolo di Napoli e del Napoli. Tutto è iniziato con il pasillo de honor della Fiorentina per finire in uno spettacolo e una gioia unica e incontenibile.
Fonte: Il Mattino