A Radio Crc, nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, è intervenuto Luca De Simone, agente di Rolando Mandragora: “Mandragora unico napoletano in campo ieri al Maradona? E’ stata un’emozione forte, unica per lui. Il caso ha voluto che fosse presente proprio nel giorno più importante del Napoli ed era molto emozionato. E’ un giocatore duttile, a centrocampo dà sempre il suo contributo in ogni zona ed è stato anche impiegato come difensore. All’inizio qualche difficoltà l’ha incontrata nell’inserimento degli schemi di Italiano, ma poi è diventato un punto di riferimento. La sua stagione credo sia positiva, è la prima volta che si trova a giocare la finale di Coppa Italia. Ogni anno la Fiorentina migliora, qualche punto in più si poteva fare, ma è stata sempre in lotta per 3 obiettivi per cui la stagione credo sia positiva. Il percorso di Mandragora alla Juve è stato sfortunato perché è arrivato infortunato, esordì subentrando contro il Genoa. L’aspetto caratteriale è la sua forza, è diventato quasi sempre un leader emotivo in ogni squadra in cui ha giocato e questo è un aspetto importante perché la testa spesso fa la differenza nel calcio. Mandragora in Nazionale? E’ ben conosciuto dall’ambiente. Ha esordito contro la Francia campione del mondo. Non ha mai nascosto l’attaccamento alla Nazionale e lavora per ritornarci e siamo fiduciosi che prima o poi arriverà la chiamata. La classifica si sta consolidando e dopo le 7 sorelle, c’è il gruppone e in questo secondo gruppone, la Fiorentina è prima. Sta facendo un ottimo campionato, l’ottavo posto per le ambizioni del club credo sia un buon risultato. La società è molto solida e questo ci fa ben sperare per il futuro. Mandragora ha un tiro dalla distanza molto forte è una delle sue caratteristiche principali, è sempre stato un giocatore importante perché ha un impatto palla al piede importante. Credo possa fare molto di più in fase realizzativa. Il gioco di Spalletti è improntato sul corto, triangoli su triangoli. Il tiro dalla distanza non è l’elemento fondamentale del Napoli, ma quando ti trovi il pullman davanti l’area di rigore, quando non si trova l’ingresso, il tiratore dalla distanza può essere un elemento positivo. Non so se Mandragora sia il giocatore giusto per il Napoli, non abbiamo mai avuto contatto in questi anni. Rolando sta bene a Firenze, ma ripeto, non c’è stato mai un contatto con Giuntoli. Per la sua duttilità si adatta a tutte le squadre e si adatterebbe anche agli schemi di Spalletti“.