A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Gigi De Canio, ex allenatore:
Udinese e Napoli: “Sarà una bellissima serata questa. Sono sicuro che sarà una bella partita, entrambe le squadre possono giocare a nervi distesi e come spesso avvenuto tra Udinese e Napoli, con alterne vicende, sono certo che si onorerà questa partita che diventerà storica. Sottil è un giocatore che ho avuto io e poi Spalletti, un ragazzo che conosciamo bene, in campo è stato un leader, un giocatore con tanta determinazione, la stessa che dimostra oggi in panchina. È sempre stato molto curioso, chiedeva sempre, voleva capire, sicuramente gli sarà stata utile. Credo che in Italia ci sia un problema, tanti allenatori devono imparare le lingue, da un punto di vista culturale e professionale: conoscere inglese, francese e toscano sarebbe meglio (ride, ndr). Samardzic vice Zielinski e Anguissa? Credo di sì, in prospettiva.
Penso potrebbe essere un buon acquisto e crescere molto bene. Naturalmente, lo spettatore o il giornalista, tutti noi che guardiamo da fuori, dobbiamo capire e non pretendere che dia lo stesso risultato, rendimento o continuità che possono dare giocatori più maturi. Raggiungere il pareggio condizionerà la squadra? I tanti punti di vantaggio acquisiti, sotto il profilo dell’impegno ha tenuto vivo questo fuoco finché c’è stata la Champions, nel momento in cui è terminato quel sogno, c’è stato quell’appagamento che naturalmente accade negli uomini. Salvezza più miracolosa? Quella di Reggio Calabria. Napoli-Reggina? Una cosa che va fuori ogni immaginazione.
Quando sono venuto a Napoli mi avevano promesso mari e monti, mi sono trovato con i picchetti davanti allo stadio per non far entrare la gente, 2.250 spettatori al San Paolo dopo aver vinto l’esordio contro Genoa, in una situazione così drammatica mi emozionavo vedendo il pubblico voler essere vicino alla sua squadra domenica dopo domenica. Una volta ci hanno bloccato sulla tangenziale, dei tifosi sono scesi dalla macchina e mi hanno detto: “Veniamo per te, è tutto merito tuo”. Ho vissuto emozioni impagabili e impareggiabili in questo senso. Invidio Spalletti e i giocatori che vivranno questo momento”.