Genny di Gomorra: “Napoli così colorata e addobbata è uno spettacolo unico”
È un po’ come dice una celebre pubblicità: l’attesa del piacere è essa stessa il piacere. È così che i napoletani hanno affrontato la delusione del rinvio di una festa pronta da settimane. Anche perché la vittoria dello scudetto non è di certo in discussione, è soltanto una questione di quando e non di se. Ben venga lo stesso, dunque, che l’esplosione di gioia arrivi tra qualche giorno. Lo spiega l’attore Salvatore Esposito, Genny di Gomorra, nel commentare le emozioni di un pomeriggio in cui si è passati dall’euforia per il risultato favorevole di San Siro all’amarezza del pari beffardo nel finale con la Salernitana.
Esposito, che cosa ha provato?
«Sensazioni meravigliose. Napoli così colorata e addobbata è uno spettacolo unico. Sono rimasto colpito da come anche nel resto del mondo ci fosse una simile attesa per questo momento: ho visto immagini incredibili da Londra, Barcellona, New York, persino Pechino».
Spalletti dice che così il godimento si allunga. È d’accordo con l’allenatore?
«Sì, più avanti si andrà e meglio festeggeremo, perché ci sarà il sole, specialmente nel fine settimana. È stata una giornata uggiosa, per diverso tempo è piovuto e il pareggio al Maradona ha contribuito a smorzare il clima dei festeggiamenti».
Non è deluso?
«La Salernitana è un’ottima squadra, sta ancora lottando per il proprio obiettivo e deve salvarsi, nel calcio sono cose che possono accadere».
Come mai il Napoli non è riuscito a chiudere i giochi?
«C’è stato un calo fisico e di tensione, dovuto all’ansia di voler chiudere presto la pratica. A un certo punto è subentrata la fretta di lasciare il segno, è un fattore che potrebbe aver giocato un brutto scherzo. Ma non saranno le ultime partite a mettere in discussione i record e le imprese del Napoli durante la stagione».
Qualcuno sostiene che questo scudetto abbia meno coinvolgimento emotivo perché è già assegnato da tempo.
«Sia chiaro, sarebbe stato molto bello anche festeggiare dopo la Salernitana. Le celebrazioni sono state rimandate, ma non credo che il grado di felicità sarebbe stato diverso, anzi».
Avrebbe preferito maggiore prudenza prima di dare già le cose per fatte?
«Siamo un popolo scaramantico, ma va bene fino ad un certo punto. Nessuno potrà toglierci questo trionfo, così come la gioia immensa che aspettiamo di provare da oltre trent’anni e la goduria di aver stracciato il campionato».
Fonte: Gazzetta