È uno degli azzurri più amati del Napoli dei tempi maradoniani. E il suo rapporto con la città è rimasto intenso. «Tanto che di riffo o di raffo sono sempre qua, con i miei amici…» ci scherza su Salvatore Bagni, centrocampista del primo scudetto e oggi operatore ed esperto di calcio internazionale. «Prima di cominciare però mi sia consentito ricordare che da mesi sostengo e ripeto che il Napoli avrebbe vinto a mani basse il campionato. E i fatti dimostrano che non mi sbagliavo. Troppo forte la squadra di Luciano Spalletti, per come gioca e per la continuità che ha saputo dimostrare».
Giusto. Fabio Cannavaro è convinto che con questo club, oggi più competitivo, non si dovranno aspettare altri trent’anni per rivincere. È d’accordo? «Fabio ha ragione ma fino a un certo punto. Nel senso che è vero che con Aurelio De Laurentiis c’è una solidità notevole a livello societario, con Cristiano Giuntoli pronto sul mercato a scegliere opzioni sostenibili con le casse della società. Però, tornando a quegli anni lì, in quattro-cinque stagioni sono stati vinti due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa. Dunque un ciclo ci fu. Certo, attorno a Diego Maradona. Quando andò via lui divenne tutto molto più complicato».
Oggi se partisse Osimhen il contraccolpo come sarebbe? «Non ci nascondiamo dietro un dito: Victor è uno che fa la differenza in Europa, è evidente. E si è visto com’è mancato al Napoli nella sfida col Milan in Champions. Dovesse partire, la sostituzione sarà tutt’altro che semplice, perché il nigeriano ha caratteristiche uniche. Ma è anche logico che giocatori così forti abbiano valutazioni altissime e la cessione non si può escludere. Possibile che il Napoli ceda anche altri giocatori come Lozano e Zielinski, vicini alla scadenza contrattuale. Insomma qualcosa sicuramente cambierà nella squadra di Spalletti».
E si potrà puntare al bis in campionato? «Sono convinto di sì, perché c’è un gap non solo di punti in classifica, ma soprattutto di tempi di programmazione che il club azzurro saprà far pesare sul mercato per trovare alternative competitive e ripartire per vincere lo scudetto. E poi in questo momento storico le altre big sono alle prese con problemi finanziari che il Napoli non ha».
Fonte: La Gazzetta dello Sport