Chiariello: “Questa volta il Napoli è stato più forte degli arbitri e della malasorte”

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Umberto Chiariello, giornalista, ha parlato nel suo editoriale a Radio Napoli Centrale, alla trasmissione Un Calcio Alla Radio.  “Il ciclo di Aurelio De Laurentiis non finisce qua. Il primo marcatore dell’Era De Laurentiis fu un palermitano, Ignoffo, ma quel Napoli non riuscì a tenere il vantaggio. Da allora sono passati 19 anni, ma prima di questo c’è stato un gol di Koulibaly “a seggiata”, il Napoli si illuse di aver vinto quasi uno scudetto, ma Orsato con un errore clamoroso non espulse Pjanic per un intervento da Kung Fu e la partita prese una piega che portò la Juventus a ribaltare e vincere col “traditore” Gonzalo Higuain che diede lo scudetto alla Juventus. Il Napoli crollò a Firenze, Kalidou si fece espellere e il Cholito fece una tripletta. Il Napoli si sente quello scudetto scippato, ingiustamente tolto, quel Napoli di una bellezza Sarriana. A quel Napoli è mancato qualcosa. Quest’estate De Laurentiis ha fatto piazza pulita mettendo forze fresche, nuove, pulite, ma un giocatore l’ha voluto per forza: Giacomo Raspadori che quest’anno il campo l’ha strisciato poco perché aveva davanti un mostro come Osimhen, un infortunio e la condivisione della panchina con Simeone. Raspadori sta tornando ad una buona condizione, ieri con un sinistro a volo di rara bellezza, sull’imbeccata di Elmas, ha fatto passare la palla tra le gambe di Sczesnhy al 93’ dando al Napoli una grande gioia. Non serviva vincere, peccato che la Juve non sappia perdere con Cuadrado che si tuffa in area di rigore da solo che fa tenerezza perché è l’arma dell’imbroglio quando non si riesce a vincere con la forza. Allegri che lascia la panchina senza salutare mostra quella famosa distinzione per cui ci sono uomini, mezzi uomini e quaquaraquà. Non c’è bisogno che io ripeta a quale categoria appartenga Allegri. Un club che ha come motto ‘l’unica cosa che conta è vincere’ ha del marcio dentro e dovrebbe essere il benchmark della Serie A, la Juventus deve fare pulizia morale anche all’interno della sua squadra. Certe nefandezze, in campo, non si possono vedere più. Ieri la partita è stata macchiata da una condotta violenta non ravvisata da un VAR cieco e silente, come Aureliano e siamo a due in una settimana, perché era muto, cieco e silente anche quello di Napoli-Milan: Leao aveva fatto un clamoroso rigore. Questo VAR lo si vuole affossare? Questa volta il Napoli è stato più forte degli arbitri e della malasorte. Non riesco a capire i motivi per cui la Juventus vuole dolersene: l’ammonizione di Miretti che allontana la palla non è stata data, l’espulsione di Gatti non c’è stata, il fallo di Milik su Lobotka era evidentissima, il giallo di Locatelli è stato esagerato. La Juve non ha nulla da recriminare perché nulla è stato tolto, ma poco ci interessa. La festa è qui, siamo a pochi giorni, il Napoli deve battere una brava e forte Salernitana che ha trovato la sua dimensione, ma sabato il Napoli può fare un’altra vittoria e mettersi seduto sul divano fiducioso che la Lazio non vinca a San Siro contro un Inter in ripresa che deve assolutamente vincere per conservare una speranza di accesso alla Champions per il prossimo campionato. Alle 14:20 preparate le bandiere, tutto quello che avete messo da parte in questi mesi, perché la festa possa cominciare”.

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