Il presidente a Canale 5: “Non mi dispiacerebbe fare la storia del calcio: i napoletani lo meritano, aspettano da 33 anni”

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De Laurentiis non ha paura del ritorno di Champions «Le assenze non saranno un problema perché abbiamo due squadre e un grande allenatore»
De Laurentiis non si nasconde. D’altra parte il suo Napoli ha perso solo la prima battaglia europea contro il Milan, ma non la guerra che vale la semifinale di Champions. Perché gli azzurri hanno perso 1-0 al Meazza ma hanno tutte le carte in regola per ribaltare il risultato dell’andata e staccare il pass per la semifinale. Il patron azzurro è fiducioso ripone tutte le speranze in due fattori chiave: la profondità della rosa che ha costruito e le capacità dell’allenatore che ha scelto. «Abbiamo due squadre, non solo una. E con un maestro come Spalletti la garanzia è assoluta, sarà una bellissima partita di sicuro», ha spiegato ai microfoni di Canale 5 all’interno dell’intervista concessa per lo speciale che andrà oggi in onda in seconda serata dal titolo «Napoli è» curato da Susanna Galeazzi.
A TUTTA NAPOLI
De Laurentiis non si sottrae e si lascia andare su tutto, a partire dal rapporto che anno dopo anno è sempre più forte con la città e con la squadra. «Nel mio cuore Napoli rappresenta un’apertura verso l’ipocrisia e le regole stupide: è un segno di libertà fatta di grandissima fantasia», spiega ancora e soprattutto ha le idee molto chiare per quel che potrebbe essere il rilancio di una città che sta vivendo uno dei momenti di massimo splendore anche dal punto di vista turistico. «Basta dare un’occhiata al cinema, alle serie tv, alla musica: Napoli sta vivendo un rinascimento nel quale è la città ad essere sempre protagonista». E allora l’idea di valorizzare tutto e tutti in maniera organica, organizzata e soprattutto funzionale. «Stranieri e americani stanno tornando con grandi numeri – fa notare il presidente – e credo proprio che la città avrà bisogno di creare un comitato che sappia organizzare e ricevere le persone che vengono da fuori. E mi riferisco non solo agli stranieri, ma anche ai turisti italiani che vengono da altre città». Insomma, un De Laurentiis che guarda al territorio e vorrebbe provare a rilanciare una città che già sta portando in altissimo guidando la squadra azzurra.
IL FUTURO AZZURRO
In tal senso il patron sogna in grande, anzi in grandissimo. «Non mi dispiacerebbe fare la storia del calcio: i napoletani lo meritano, aspettano da 33 anni», aggiunge De Laurentiis che sta vivendo un momento di massima gloria con il suo Napoli che viaggia a vele spiegate verso la conquista di uno scudetto che in città rappresenta un traguardo letteralmente storico. L’ultimo tricolore cucito sulla maglia azzurra, infatti, risale addirittura a 33 anni fa, periodo in cui la quella stessa maglia era indossata dal più grande calciatore di tutti i tempi, ovvero Diego Armando Maradona. «Ogni momenti nella storia è diverso», chiarisce De Laurentiis. «Oggi il calcio è un’altra cosa rispetto all’epoca Maradoniana», e ora l’epoca è tutta nel segno di Spalletti e della sua squadra. «Siamo fieri di aver costruito una squadra che vale come squadra, come gruppo e questo farà la differenza anche nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions Leage». Perché il pensiero del presidente non può che andare a quella gara lì. «Sono un tifoso silenzioso perché attentissimo a quello che succede sul campo. E per questo motivo sono capace di mordermi la lingua». E poi per chiudere, tra sogni scudetto e sogni Champions, De Laurentiis pensa che per dare un titolo alla stagione del suo Napoli dovrebbe rubare le parole a Celentano, anzi: la parola. «Azzurro, non credo si possa aggiungere altro».
Fonte: Il Mattino

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