Cosa sta succedendo tra il Napoli, De Laurentiis e gli ultras partenopei? Le immagini della rissa a metà primo tempo in Curva B sono esemplari di un clima poco sereno nella tifoseria azzurra nonostante il momento storico della squadra di Spalletti. I pubblici ministeri del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato lavorano in queste ore su un’informativa della Digos napoletana guidata da Antonio Bocelli: una relazione dettagliata che cerca di dragare i fondali scuri di certo tifo organizzato dichiaratamente “antagonista” che punterebbe a un obiettivo preciso: destabilizzare il clima delicato intorno al Napoli. Due sono gli interrogativi da sciogliere: la strategia che le sigle di tifo organizzato avrebbero deciso di adottare già alla vigilia della partita disputata dal Napoli contro il Milan e le cause della rissa in Curva B a cui sono seguiti cori contro il presidente del Napoli. A tale proposito va segnalata la convalida da parte del gip di Benevento dell’arresto (effettuato in flagranza differita) di M.M., il tifoso azzurro di Sant’Agata de’ Goti coinvolto negli scontri e accusato con un altro indagato di rissa aggravata. Le indagini sono concentrate sul secondo punto e un ipotetico ricatto rivolto ai vertici della società, che ha interrotto ogni beneficio agli ultras. Intanto, continua lo scontro tra il presidente De Laurentiis e i tifosi, come testimonia il comunicato della Curva A sull’impossibilità di acquistare in rivenditori fisici i biglietti per la trasferta di Champions contro il Milan. L’ultima novità riguarda i tre ultrà tedeschi arrestati per gli scontri avvenuti a Napoli in occasione della gara di Champions con l’Eintracht di Francoforte: scarcerati dal Tribunale del Riesame, sono rientrati in Germania. Li attende un futuro processo nel quale dovranno rispondere dei reati di resistenza e devastazione.