Orsi, ex portiere: “L’assenza di Osimhen, secondo me, è solo un alibi”
Nando Orsi, ex portiere e opinionista Sky, è intervenuto a Radio Marte nel corso di “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni. «Direi che domenica sera è stata una partita nata male e finita peggio. Un Napoli così scollegato in 28 partite non si era mai visto; agli azzurri non è praticamente riuscito niente e al Milan è riuscito tutto. L’assenza di Osimhen, secondo me, è solo un alibi perché ad inizio campionato il Napoli ha vinto 7 partite senza il nigeriano. Il monito che viene fuori da questa partita è che se qualcuno aveva pensato che affrontare il Milan in Champions poteva essere semplice e già il turno era passato, i rossoneri ti hanno fatto capire che non è così. Non credo che domenica il Napoli fosse concentrato sulla Champions; credo, invece, che sia stata una partita che abbia fatto storia a sé. Certo se questo tipo di prestazione dovesse ripetersi allora mi preoccuperei. È vero che la distanza tra prima e seconda è incolmabile ma, ripeto, se si ripetesse una cosa del genere bisognerebbe riflettere. Quindi l’allenatore dovrebbe essere bravo a ricompattare e la squadra a recepire che questo è un momento particolare dove andare in semifinale di Champions apre scenari incredibili. Nella prima partita dei quarti di Champions sicuramente Spalletti dovrà organizzare un piano B per eludere la trappola che Pioli gli ha teso l’altra sera; Spalletti è uno che prepara le partite benissimo e le legge altrettanto bene. È vero che Lobotka è andato in difficoltà con Vecino – quando il Napoli ha incontrato la Lazio – e, l’altra sera, con Bennacer. Un piano B potrebbe essere quello di abbassare un po’ Anguissa e dargli una mano a farlo lavorare meno. Oppure Lobotka si toglie dalla marcatura e anche l’uscita dal basso può essere un’uscita diversa. Certamente se con la Lazio è successo, col Milan uguale, non deve succedere la terza volta sempre con i rossoneri. Non è che il Napoli non sia favorito ai quarti. Il problema è che le due squadre, essendo italiane, si conoscono bene e credo che questo dia un 50% di passare a tutte e due. Spalletti dovrà capire se far giocare un calciatore di più movimento, tipo Raspadori, per far muovere i due difensori del Milan oppure giocare su Simeone che deve giocare con una squadra che ti pressa tanto anche perché la palla dentro l’area di rigore c’è più spesso e ovviamente lui in area è molto bravo. Raspadori, invece, può partire anche da dietro perché è bravo nell’1 contro 1. L’impressione dello stadio che si ha dall’esterno non è sicuramente bella perché quando la squadra non è supportata dal pubblico, che è il 12 uomo in campo, non è bello. Poi le proteste possono anche essere legittime ma alla fine deve venir fuori il buon senso. E tutte le componenti in questo momento devono essere vicine alla squadra».