Diego, Osi e Kvara ritratti nel nuovo murale alle Fontanelle

Napoli si arricchisce di murali che celebrano gli eroi di oggi e ieri

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Nonostante la sconfitta la città continua a credere fiduciosa nello scudetto e si arrichisce di huovi simboli, come il murale disegnato alle Fontanelle in cui sono ritratti insieme Osimhen, Kvaratskhelia e Maradona. Se il passato dà un senso al presente, anche il presente dà un senso al passato. Ecco perché il numero «3» (rigorosamente azzurro) disegnato sulla bandiera tricolore campeggia alla sinistra di Maradona, e non di Osi e Kvara. Il calcio è religione laica, oltre che sport. E, proprio come al santuario di via De Deo ai Quartieri Spagnoli, qui alle Fontanelle si respira un’atmosfera che ha qualcosa di religioso. L’aureola gialla alle spalle del volto del Pibe de Oro lo dimostra una volta di più. È un volto santo, che per tanti è il volto di Diego. Anche nei disegni del 9 e del 77 che stanno portando in trionfo la squadra di Spalletti si intravede un senso mistico. Il fantasista georgiano viene ritratto mentre esulta mimando il gesto del sonno. Il bomber nigeriano, al contrario, dietro la sua celebre maschera, ostenta uno sguardo combattivo e grintoso. Altra annotazione: alla destra dei riccioli di Maradona si nota la scritta «Adios Maradona 10». Un gioco di parole tra il «Dios» del calcio e l’ideale passaggio di consegne dello scudetto ai suoi eredi: Osi e Kvara (già ritratti, come Kim e Anguissa, sempre nei vicoli alle spalle di via Toledo). L’atmosfera della festa porta però diversi nodi da sciogliere. Sono già tanti i curiosi che si affollano per far visita alla nuova reliquia azzurra alle Fontanelle. E sono sempre di più anche i visitatori dell’altro murale scoperto una decina di giorni fa ai Miracoli. Poesia a parte, gli “altarini” del Napoli crescono a dismisura. C’è anche chi spera di imitare il successo di via De Deo (che attrae oltre 10mila persone in un solo weekend) e attirare così turisti e relativo indotto. Il successo del Napoli – e i sold-out annunciati da Federalberghi per i weekend di maggio, causa festa scudetto, lo confermano – sta diventando una via per dare nuova identità ad alcuni angoli della città che, sebbene pieni di storia, annaspano nel degrado. Ma c’è da fare attenzione: le Sfingi di piazza Mercato (reduci dal restyling Unesco) deturpate con l’azzurro e l’imbrattamento di piazza Montacalvario non sono segnali positivi. Non a caso il Comune, come riportato ieri dal Mattino, sta pensando di estendere le luci azzurre a quasi tutte le piazze della città, così da ridurre l’assalto a strade e monumenti. Preme poi il tema sicurezza: l’amministrazione a oggi prevede celebrazioni sparse in tutte municipalità per evitare maxi-affollamenti e dunque maxi-rischi. Altro nodo è legato al boom delle vendite dei gadget a ogni angolo di strada. I prezzi di una bandiera del Napoli stanno salendo alle stelle, fino a 25 euro al pezzo. Tutto ovviamente in nero. Anche se il calcio, come si diceva, è in parte una religione, il marketing della festa resta abusivo.

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