DeLa: stop ai biglietti omaggio per il Milan e nuovi lavori al Maradona
IL PROGETTO
Un pezzo di stadio Maradona ha cambiato volto, dopo i lavori eseguiti per Italia-Inghilterra: le aree degli sponsor e quella ospitalità, dove vanno i gli spettatori presenti nella tribuna autorità, hanno subito gli interventi più massicci. Ancora una volta sabato, De Laurentiis era a Fuorigrotta per vedere da vicino tutte le opere realizzate. Ma ancora tanto resta da fare. L’altro giorno, alla Sala dei Baroni, con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlava proprio dell’esigenza di dover fare un ulteriore restyling al Maradona, anche perché prevede di affidare la ristorazione a uno chef stellato. Non solo: Regione e Comune sono al fianco del Napoli. Ora bisogna capire se con questo rapporto di grande collaborazione si possa arrivare a una gestione differente da quella attuale, che prevede un fitto annuale nell’ambito di una convenzione. Il Napoli, in ogni caso, resta un affittuario – in esclusiva – dello stadio: il padrone di casa è il Comune di Napoli. Che ha, peraltro, molti uffici proprio all’interno. De Laurentiis ha già lasciato intendere che ha in mente altri numerosi interventi in uno stadio che, grazie al restyling delle Universiadi, è in ogni caso tra i più ospitali della serie A. Ma non basta: con il fidato braccio destro Chiavelli, De Laurentiis è tornato nuovamente a ipotizzare di costruirsi uno nuovo stadio se dovessero sorgere intoppi nella realizzazione delle opere che ritiene fondamentali per modernizzare la struttura costruiti nel 1959. Il nuovo stadio di tanto in tanto torna alla ribalta nei pensieri del patron che immagina box esclusivi (sono in ogni stadio) che nel Maradona non ci sono. Intanto per le due gare con il Milan ha preso una decisione: ha cancellato tutti gli ingressi-omaggio che generalmente venivano concessi soprattutto con ingresso nelle tribune dei settori inferiori. Una scelta legata al fatto che le richieste sono tantissime e quindi il club ha deciso, per non scontentare nessuno, di eliminarle. Fonte: Il Mattino