Il Napoli di oggi non è frutto di nomi stranieri, ma anche di italiani presi da club di seconda fascia o che avevano brillato in club ritenuti inferiori per appeal e storia: partiamo da Di Lorenzo, era all’Empoli e oggi è capitano; poi Politano, l’unico preso da una squadra di alta classifica, l’Inter, ma le sue stagioni migliori le aveva vissute al Sassuolo; proprio da qui arriva Raspadori, l’ultimo della colonia di italiani, un talento da coltivare e far sbocciare come solo Spalletti sa fare.
Fonte: Il Mattino