A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gigi Garanzini, giornalista ‘La Stampa’
“L’azzurro vero oggi è quello del Napoli. Nello stesso scenario del Maradona fa strano essere abituati a vedere una squadra che oltre la partita con la Lazio gioca in maniera incantevole e una Nazionale che borbotta un po’.
Di Lorenzo non è il capro espiatorio, se non è il migliore esterno destro d’Europa ci siamo molto vicini. Il Di Lorenzo che siamo abituati a vedere con la maglia del Napoli va a colpire in un’altra maniera. La suggestione è che avrebbe fatto di più e meglio di come siamo abituati e magari sarebbe stato anche più cauto sulla marcatura su Kane. Il principale marchio di Spalletti nel Napoli? Sono tanti. Non somiglia a nessuno questa squadra e dopo tutto questo tempo vedere un calcio nuovo nell’interpretazione, mella correttezza e nell’armonia. Hai l’impressione che si divertono a giocare e da lì si diverte anche il pubblico. Se a fine stagione un’italiana può vincere la Champions League? Il Napoli è quella di maggior caratura internazionale. È stata una fortuna al sorteggio evitare quelle dell’altra parte del tabellone. La favorita deriva da quella parte lì, ma se il Napoli va avanti si gioca e come. Una volta passati ai quarti col Milan penso che il Napoli debba augurarsi di incontrare l’Inter e non il Benfica che potrebbe creare problemi agli azzurri. A vedere il Napoli di questi mesi gli imprescindibili sono tre, uno per reparto, Kim, Lobotka e Osimhen. Sono preziosi e indispensabili tutti, ma se uno vuole individuare l’asse portante penso si debba parlare dei tre sopracitati. Il campionato italiano è più interessante degli altri perché altrove l’alternanza di chi vince lo scudetto è molto più rara”.
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