Tutti i voti e le valutazione degli azzurri a Torino;
Spalletti 8 – Un giorno, quando smetterà, si farà compagnia con lo spettacolo costruito: una meraviglia per gli occhi altrui, figurarsi per i suoi.
Meret 6
La manata su Ricci è poco ortodossa ma ha un senso quando Sanabria la piazza sul palo.
Di Lorenzo 8
Incantevole: nella corsa sublime, nella personalità, nell’eleganza, nella spudorata superiorità fisico-intellettiva.
Rrahmani 6,5
Si può persino concedere una ventina di minuti da spettatore. Altrimenti, in ciabatte.
Ostigard (26’ st) 6
Rivede il campionato dopo quattro mesi, il campo dopo due: un premio alla serietà.
Kim 7,5
Trascinante, con quel coro – kimkimkimkim – che l’accompagna in ogni esagerata interpretazione.
Olivera 7,5
Ma com’è tenero quel cross per Osi. Il resto, è glassa sulla partita, con percussioni mai «volgari», anzi.
Anguissa 7
Distribuisce calcio e si accolla il lavoro sporco, governa come un imperatore le linee e i pensieri di chiunque.
Lobotka 6,5
Ha solo da togliersi da dosso la presenza fastidiosa di Vlasic e, con saggezza, va a cercarsi angoli per illuminare ciò che può.
Gaetano (40’ st) sv
Annusa il Napoli, se lo gode da dentro.
Zielinski 7
Con una finta disorienta la mediana altrui, poi dall’angolo vede Osi, si prende il rigore. E di poco altro può accontentarsi.
Ndombele (20’ st) 7
Attacca chiunque, anche il vento frontale, si prende la scena e gli abbracci, perché non può deludere uno come lui.
Lozano 6,5
Se indovinasse le scelte. Ma pressa, spacca la difesa, sbaglia anche parecchio (un gol sicuro). E però c’è.
Elmas (20’ st) 6
Per fornire nuovi equilibri e ritrovarsi con un diavoletto capace di andare tra le linee, centralmente.
Osimhen 8,5
Il principe del gol va oltre le leggi della fisica: stacca di testa tra la folla sullo 0-1, resta sospeso nell’aria in solitudine sullo 0-3, ispira con il pressing lo 0-4. Al 25º gol stagionale, scatta il secondo bonus: ma i soldi non sono tutto, anzi son niente, dinnanzi alla standing ovation.
Simeone (26’ st) 6
Sembra insaziabile come gli altri.
Kvaratskhelia 8
Il tacco di Dio (senza voler essere blasfemi): ce l’ha nel sangue, nella testa, nella sua natura giocherellona, capace di vedere Olivera per mandarlo in sovrapposizione o di aprire l’area a Elmas.
Fonte: CdS